Una voce femminile libera, sensuale e impertinente come la vita,La vagabonda e Gigi di Colette (L'Orma Editore)
- Giusy Laganà

- 5 ago
- Tempo di lettura: 4 min

Leggere Colette significa entrare in un mondo dove la scrittura è corpo, desiderio, paesaggio e libertà. I due brevi romanzi proposti da L’Orma Editore, La vagabonda e Gigi, sono piccoli gioielli che raccontano l’universo femminile con una lucidità e una grazia ancora oggi sorprendentemente moderne. Se c’è una città che ha attraversato la vita e l’opera di Colette, quella città è Parigi. Non solo come sfondo, ma come protagonista silenziosa, viva, carnale quanto i suoi personaggi. Per Colette, Parigi è stata rifugio, palcoscenico e laboratorio creativo. Dalle atmosfere teatrali dei boulevard ai giardini segreti del Palais-Royal, ogni angolo della capitale francese sembra respirare con le sue parole. Uno dei luoghi simbolo della sua esistenza è il Palais-Royal, dove Colette visse negli ultimi anni della sua vita. Il suo appartamento affacciava proprio sui famosi giardini, che lei descriveva come un mondo a parte, un piccolo universo fatto di luce, foglie, silenzi e passanti. Ancora oggi, passeggiare nel Jardin du Palais-Royal significa camminare nei passi di Colette, respirare la sua Parigi più intima e contemplativa. In una delle sue ultime lettere, scriveva: "Vorrei finire i miei giorni in un luogo dove, aprendo le finestre, si sentano gli alberi respirare." E così fece. Parigi non è solo la città che ha accolto Colette: è parte del suo stile, del suo sguardo sulle cose, del suo amore per la vita nei dettagli. Chi legge i suoi romanzi – da La vagabonda a Gigi – percepisce costantemente una Parigi fatta di odori, luci, stagioni e incontri. Una città femminile, volubile, affascinante. Proprio come lei.

Pubblicato nel 1910, La vagabonda è un romanzo profondamente autobiografico, in cui Colette, attraverso la voce della protagonista Renée Néré, ci conduce nel cuore di una riflessione sull’indipendenza femminile. Renée è un’attrice di varietà, divorziata, che ha scelto una vita itinerante, fatta di tournée e libertà, piuttosto che piegarsi alla sicurezza (e alla prigionia) dell’amore borghese. Renée è una donna che ha sofferto, ma che ha imparato a camminare da sola. Il romanzo è una lunga confessione, a tratti ironica, a tratti malinconica, scritta con quella prosa sensuale e precisa che è la firma inconfondibile di Colette. È un inno al desiderio, ma anche alla solitudine consapevole. Il lettore non può che affezionarsi a questa donna complessa, moderna, che rivendica il diritto di non scegliere l’amore se questo significa perdere sé stessa.

Scritto nel 1944, Gigi è un’opera di tono più leggero, ma non meno pungente. La protagonista, Gilberte – detta Gigi – è una giovane ragazza che cresce in una famiglia di donne votate all'arte sottile della seduzione. Ma, al contrario di ciò che ci si aspetta, Gigi non si lascia plasmare. Con una spontaneità disarmante e una freschezza quasi insolente, riesce a sovvertire il destino che le è stato cucito addosso.
Anche qui Colette mette al centro una figura femminile non convenzionale, che pur nella sua giovane età, riesce a sovrastare – con ironia e innocenza – l’ambiente mondano e calcolatore che la circonda. È un romanzo breve, vibrante, che si legge in un pomeriggio ma che lascia dentro un piccolo fremito di gioia e libertà.
Come sempre, L’Orma Editore cura con grande attenzione sia la traduzione che il formato dei suoi “libriccini” eleganti, perfetti da tenere in borsa o portare in viaggio. Le traduzioni restituiscono con grazia la voce di Colette, mantenendone intatte le sfumature stilistiche. L’introduzione e le note editoriali sono strumenti preziosi per inquadrare le opere nel contesto culturale e biografico dell’autrice.
In un’epoca in cui si parla tanto di autodeterminazione e di voce femminile, rileggere Colette non è solo un piacere letterario, è anche un atto di consapevolezza. Le sue protagoniste non cercano il consenso: vivono, scelgono, dubitano, si contraddicono. In poche parole, esistono. E lo fanno con una forza narrativa che ancora oggi colpisce e conquista. Se amate la letteratura francese, le voci fuori dal coro e le storie scritte con carne e poesia, La vagabonda e Gigi sono due tappe imprescindibili nel vostro viaggio letterario.

Colette (nome completo Sidonie-Gabrielle Colette, 1873–1954) è stata una delle scrittrici francesi più iconiche e libere del Novecento. La sua vita – tanto quanto la sua opera – è un inno all’indipendenza, alla sensualità e alla ricerca di autenticità.Nata in Borgogna, iniziò a scrivere da giovanissima sotto l’influenza del suo primo marito, Henry Gauthier-Villars (conosciuto come “Willy”), che pubblicò a suo nome i celebri romanzi della serie Claudine, veri e propri bestseller all’epoca. Ma Colette non era destinata a rimanere nell’ombra: dopo il divorzio, rivendicò la sua identità d’autrice e iniziò una carriera letteraria autonoma e straordinaria, diventando una delle voci femminili più potenti della sua generazione. Ma Colette non fu solo una scrittrice: fu attrice di teatro, giornalista, donna di scandalo, protagonista della Parigi più bohémien e anticonformista. Ebbe relazioni con uomini e donne, amò intensamente la vita e la natura, e fece della sua esperienza personale il materiale vivo dei suoi libri. Il suo stile è sensuale, evocativo, profondamente legato ai sensi e alla fisicità, ma anche attraversato da riflessioni sottili sull’identità, la libertà e i ruoli imposti alle donne. Scrisse romanzi, novelle, articoli, e perfino testi teatrali.
Per chi ama i viaggi letterari, Parigi sulle tracce di Colette è un’esperienza imperdibile. Alcuni luoghi simbolici legati a lei:
Palais-Royal: dove visse e scrisse fino alla morte. Oggi una targa la ricorda.
Théâtre Marigny e Moulin Rouge: Colette calcò i loro palchi come attrice.
Rue de Beaujolais: l’indirizzo della sua ultima casa.
Jardin du Luxembourg e Quartiere Montparnasse: spesso evocati nei suoi scritti.





Commenti