top of page
  • Giusy Laganà

Perdersi - di Annie Ernaux, la passione eccessiva che spegne la scrittura e la razionalità


"L'attesa comincia al risveglio. Non c'é mai alcun dopo, vale a dire che la vita si ferma nel momento in cui lui suonerà il campanello, entrerà. La paura che non possa venire, angustiante. Questa continua precarietà costituisce la bellezza di tutta la nostra storia. Ma non so in che modo tenga a me. Dire attraverso i sensi non significa niente. Sarebbe, in ogni caso, la maniera più bella, la più vera, la più chiara."


Annie Ernaux racconta in Perdersi (Ottobre 2023, L'Orma) la sua vita più intima suggellata da un rapporto intrattenuto con un uomo sovieto, S., dopo il divorzio con il marito Philippe, durante i suoi viaggi istituzionali tra Francia e Russia. Proprio durante un evento tenutosi nell'ambasciata russa conosce l'uomo, molto più giovane di lei, che tra il 1988 e il 1990, ha fatto ardere la scrittrice di un desiderio fisico, meraviglioso e terrificante. Gli stessi desideri, le stesse azioni, un'affinità fisica che difficilmente aveva trovato fino a quel preciso momento. Con S., la scrittrice francese vive la sessualità come ha sempre desiderato, secondo un concetto totale di unione tra due corpi. Il suo modo di sfiorare le sue gambe davanti a tutti mentre parlavano, la sua schiena contro il muro, la luce che si spegne in ogni loro incontro perché esige il buio. Annie Ernaux comincia questa relazione dove solo il corpo di lui diventa per lei identificabile, il resto rimane fugace. Consumata dal desiderio, scandisce la quotidianità sulla base degli orari delle chiamate dell'amante. Lui, impenetrabile e misterioso, rivela poco del suo privato, parlano poco, si concentrano sulla voglia di sedare quell'attrazione fisica così forte, quasi eccessiva, fino a diventarne una vera e propria ossessione.


In questa relazione il desiderio non si esaurisce, anzi, rinasce con più dolore, più forza. Non conosce il suo volto al di fuori della sua presenza, al di fuori del dominio della passione. Consapevole di pubblicare questo diario spinta da una sorta di prescrizione interiore, senza preoccuparsi di ciò che proverà lui, S. A ragione di questo, potrebbe considerarlo un abuso di potere letterario, o addirittura un tradimento, ma la Ernaux, ancora oggi, non vuole ferirlo. Decide di andare avanti e pubblicarlo in virtù' della scrittura, quel principio che l'ha liberata e che può essere uno strumento di libertà per tutti coloro che si trovano "brucianti o bruciati" da una folle passione.


"Nel gennaio o febbraio del 2000 ho iniziato a leggere i quaderni del mio diario corrispondenti all'anno della mia passione per S., quaderni che nei cinque anni precedenti non avevo mai riaperto. (Per motivi che non é necessario menzionare in questa sede, erano stati chiusi in un luogo che me li rendeva inaccessibili.) Mi sono resa conto che in quelle pagine era presente una verità diversa da quella contenuta in Passione semplice. Qualcosa di crudo e oscuro, senza salvezza, qualcosa dell'oblazione. Ho pensato che anche questo dovesse essere portato alla luce."


Il ciclo che comincia per lei dopo i loro appuntamenti é sempre identico: una giornata triste, anestetizzata, in cui non riesce a concludere nulla di creativo. Poi torna l'attesa, il desiderio, la sofferenza, tutto diventa alla mercé delle sue telefonate. Uno strazio che diventa annullamento. L'unico orizzonte la prossima chiamata.


Annie ama e si lascia divorare dal desiderio. Lo racconta come sa raccontare lei, in modo limato, scartavetrato, graffiato, restituito nudo, crudo, gravido di respiro. Annie ama e dimentica tutto il resto, dimentica i figli, dimentica il lavoro, dimentica il senso del gusto, del limite, dimentica lo strato di pelle che la separa e divide dal resto del mondo e diventa più ampia, più complessa, diventa lei più lui, diventa piena di se stessa e colma di lui. Impara la lussuria e si sente ancora più unita al mondo. Quando i corpi sono lontani, Annie restituisce attraverso i suoi diari, quell'amore tossico che l'ha distrutta e l'ha fatta rinascere, scoprendo una donna nuova, "scongelata", per usare le sue parole.


Annie Ernaux é una donna passionale, ha bisogno di questo fuoco per sentirsi accesa. Il desiderio pero' tende a logorarla, a crearle dipendenza e a farla innamorare. L'uomo in questione é rude, poco colto, non intellettualmente attraente. Un ideale che non risponde agli uomini entrati nella sua vita sentimentale passata. Eppure, tutta questa lontananza la riporta agli stereotipi tipici delle sue origini.


In Passione Semplice, il romanzo che racconta dettagliatamente questa storia d'amore clandestina, l'autrice scrive "Ho misurato il tempo in modo diverso, con tutto il mio corpo. Ho scoperto di cosa si può essere capaci, cioè di tutto. Desideri sublimi o mortali, assenza di dignità, credenze e comportamenti, che trovano insensati negli altri, finché io stesso non ho fatto a essi ricorso. A sua insaputa, egli mi ha unito ancor più al mondo".


Tutto quello che succede prima della telefonata dell'amante é "non- vita", é attesa, é una realtà spazio temporale quasi priva di senso. Gli incontri sono brevi, gli amplessi intensi e tormentati. Eppure dopo meno di due anni, questo uomo tanto amato e desiderato, scompare. Lei non ha più alcune notizie, nessuna telefonata per incontrarsi. Un uomo misterioso che scompare nel nulla, forse ripartito definitivamente per la Russia. Nel momento della rottura, Annie deve fare i conti con la sua vita e ripartire.


«Nessuna prudenza da parte mia, nessun pudore, e anche, finalmente, nessun dubbio. Un cerchio si chiude, commetto gli stessi errori di una volta, e non sono più errori. Nient’altro che bellezza, passione, desiderio.»


Ormai, qui, Annie Ernaux é distante dalla "donna gelata", contro un sistema maschilista socialmente imposto, l'autrice racconta di quanto ha dovuto soffocare sé stessa per adempiere a regole a cui é stata sottoposta e che non ha scelto. Tutto era consuetudine, abitudine, rinuncia dopo il matrimonio con Philippe e la nascita dei suoi due figli. A partire dalla propria esperienza e dalla propria maternità, racconta di quanto difficile sia la conciliazione tra casa e lavoro, tra famiglia e individualità in un'opera dal titolo "La donna gelata".


Perdersi è tutto il contrario. E' il resoconto nudo di un’ossessione assoluta, di un desiderio che la scrittura non doma né sopisce, ma testimonia con bruciante e disperata verità. Passione apparentemente semplice e ludica, che diventa uno scheletro nell'armadio da non rivelare inizialmente al mondo per una donna nota nel mondo della letteratura. Solo la scrittura, potente confessionale, restituisce la sua esistenza, la sua dignità nascosta e l'essere esistito. Restituirà la presenza di un amore nascosto, nato per caso e per gioco, ma che ha significato e dato un volto nuovo all'esistenza.


Gli eventi ci sfiorano, spesso ci aggrediscono, alle volte li dimentichiamo, ma rimarranno sempre un ricordo in un cassetto della nostra memoria, del nostro vissuto e della nostra capacità di amare o non amare.


A questa lettura, ho voluto abbinare Panna e Fragola- Dialogo di Natalia Ginzburg. Anche se è stata realizzata come sceneggiato televisivo solo nel 1975, Fragola e panna è stata scritta nel 1966, dunque un anno dopo la prima e più famosa commedia di Natalia Ginzburg, Ti ho sposato per allegria. Entrambe le commedie hanno al centro una ragazza «randagia» e scombinata, ma in due contesti molto differenti per non dire opposti: per la protagonista di Fragola e panna il matrimonio, disastroso, è alle spalle come peraltro l’allegria, rimasta tutta in un gelato di fragola e panna ormai lontano nel tempo. Quattro anni più tardi Natalia Ginzburg scrive Dialogo espressamente per la televisione. La protagonista di questa pièce risente dei mutamenti in corso in quegli anni nella società italiana. È una donna consapevole, che sa esprimere le insoddisfazioni della sua vita matrimoniale e le proprie critiche al marito, che sceglie svolte esistenziali coraggiose. Eppure entrambi questi testi hanno epiloghi amari, come a dire che i tempi sono cambiati ma nelle vicende sentimentali e nella vita di coppia trionfa sempre il cinismo degli uomini.


Fragola e panna e Dialogo vengono messi in scena in un unico spettacolo dal titolo Diari d'amore con la regia di Nanni Moretti, con Valerio Binasco, Daria Deflorian, Alessia Giuliani, Arianna Pozzoli, Giorgia Sanesi. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile di Torino, Carnezzeria, Tea-tro Stabile di Napoli, Emilia Romagna Teatro: il debutto nell'ottobre 2023 al Carignano di Torino. È la prima regia teatrale di Nanni Moretti.


Annie Ernaux è nata il 1º settembre 1940 a Lillebonne, in Normandia, da una famiglia di modeste condizioni sociali. Due anni prima della sua nascita i genitori conosceranno il lutto della prima figlia, morta di difterite all'età di 6 anni. Annie trascorre l'infanzia e la giovinezza a Yvetot, dove i genitori, prima operai e poi piccoli commercianti, gestiscono un bar-drogheria. Dopo gli studi superiori all'Université de Rouen, ottiene l'abilitazione all'insegnamento e inizia la sua carriera di insegnante di lettere moderne in un liceo. L'umile provenienza della sua famiglia e il passaggio sociale all'universo "borghese" consentito ad Annie grazie all'istruzione ricevuta, rappresenteranno un'esperienza che inciderà profondamente sulla sua scrittura e sul suo impegno sociale e politico. Nel 1964 si sposa, ma il matrimonio, da cui nasceranno due figli, sarà destinato a durare pochi anni.


Negli anni Settanta milita nel movimento femminista e scrive articoli a sfondo politico su Le Monde.Nel 1974 pubblica il suo primo romanzo, Gli Armadi vuoti. Il suo quarto romanzo, Il posto, vince il Premio Renaudot nel 1984.


Attraverso le sue opere racconta alcuni degli avvenimenti che hanno segnato la sua vita, come un aborto clandestino in L'evento (L'événement), una storia d'amore con un amante russo in Passione semplice, la morte di sua madre in Una vita di donna, il suo tumore in L'usage de la photo.


Nel 2000 si ritira dall'insegnamento e si dedica alla scrittura de Gli Anni (Les Années) che verrà pubblicato nel 2008 e riceverà diversi premi.Nel 2011 esce alle stampe L'altra figlia, una lettera indirizzata alla sorella mai conosciuta, morta prima della sua nascita, e L'Atelier noir, che riunisce vari taccuini composti da note e riflessioni sulla scrittura. Nello stesso anno, Gallimard pubblica l'antologia Écrire la vie, che raccoglie la maggior parte dei suoi scritti autobiografici e un quaderno di cento pagine, composto da foto e brani inediti tratti dal suo diario.


Nell'aprile 2016 pubblica un nuovo racconto autobiografico, Memoria di ragazza (Mémoire de fille), in cui, quasi sessant'anni dopo, parla dell'estate 1958, in cui compì 18 anni e sperimentò il suo primo rapporto sessuale. Questa esperienza, avvenuta lontano da casa, mentre faceva l'animatrice in una colonia di vacanza, rimarrà per lei, come scrive nel libro, "il grande ricordo della vergogna, il più dettagliato, il più intrattabile di ogni altro."


Nel 2017 riceve il premio Marguerite Yourcenar alla carriera. Nel 2018 il premio Hemingway per la letteratura. Nel 2022, é stata insignita del Premio Nobel per la Letteratura.

bottom of page