Una protagonista indimenticabile, un passato agghiacciante, una storia che ti tiene inchiodata fino all’ultima pagina
- Giusy Laganà

- 30 giu
- Tempo di lettura: 3 min

“Sally Diamond non era strana. Era solo cresciuta nell’unico modo possibile: dentro un silenzio così profondo che nemmeno lei poteva più riconoscere il suono della propria voce.”
Ci sono libri che si leggono, altri che si vivono. Sally Diamond, la strana è uno di quelli che si subiscono: ti cattura con la sua atmosfera cupa, ti intrappola con i suoi misteri e ti trascina dentro l’abisso di una storia inquietante e profondamente umana. Liz Nugent, autrice irlandese già nota per i suoi thriller psicologici raffinati e disturbanti (Liane Moriarty incontra Gillian Flynn, per intenderci), torna con il suo romanzo più maturo, più intenso, più sconvolgente. Sally Diamond (Vallardi) è un libro che parte da un atto bizzarro e tragico – una donna che butta il cadavere del padre nella spazzatura – e si trasforma lentamente in un viaggio nei meandri più oscuri dell'identità, del trauma e del male.
Sally Diamond è tutto fuorché una persona comune. Vive da sempre in un piccolo villaggio irlandese, isolata, accudita dal padre medico e segnata da un passato che le è stato raccontato solo in parte. Ha tratti da spettro autistico, ma ciò che la rende davvero unica è il modo in cui interpreta – o fraintende – il mondo. Quando il padre muore, Sally segue alla lettera una vecchia battuta fatta da lui (“Quando muoio, buttami nella spazzatura”) e ne scaturisce uno scandalo mediatico che attira attenzioni indesiderate. Ma quel gesto, all’apparenza assurdo, è solo il detonatore di una verità molto più grande.
Il romanzo alterna il punto di vista di Sally con quello di un’altra voce – maschile, disturbata, ossessiva – che si svela lentamente e che finisce per incrociare tragicamente la vita della protagonista. È in questo doppio binario che Sally Diamond mostra tutta la sua potenza narrativa: mentre Sally cerca di ricostruire la propria identità pezzo dopo pezzo, il lettore si addentra in una storia fatta di abusi, reclusione, e manipolazione psicologica. La scrittura di Nugent è impeccabile: sobria, chirurgica, empatica quando serve, spietata quando deve esserlo. Non cerca mai il colpo di scena fine a sé stesso, ma costruisce una tensione sottile, strisciante, che esplode nei momenti giusti. La forza del romanzo sta proprio in questo equilibrio tra thriller psicologico e dramma umano.
Nonostante i temi cupi (sequestro, abusi infantili, morte, isolamento), il romanzo è anche una storia di sopravvivenza e ricostruzione. Sally è un personaggio che resta: vulnerabile ma determinata, chiusa ma non fredda, incapace di mentire anche quando la verità fa male. In un mondo che la etichetta come “strana”, è lei a risultare, paradossalmente, la più autentica.
Sally Diamond, la strana è un romanzo potente, scomodo, bellissimo. Un viaggio oscuro ma necessario dentro le ferite dell’infanzia e la forza di chi, anche dopo essere stato spezzato, trova un modo per ricomporsi. Se amate i thriller psicologici che scavano davvero nell’animo umano, e che non si limitano a una trama ben congegnata ma vanno a fondo, questo libro fa per voi.
Non leggete Sally Diamond aspettandovi una storia da intrattenimento. Leggetelo per farvi domande. Per vedere cosa resta, quando tutto è stato tolto. Per scoprire cosa significa, davvero, ritrovare sé stessi.
Liz Nugent è una scrittrice irlandese che ha conquistato rapidamente un posto di rilievo nel panorama della letteratura contemporanea, grazie alla sua capacità di costruire storie profonde, inquietanti e psicologicamente complesse. La sua scrittura, tanto raffinata quanto disturbante, esplora i lati oscuri della mente umana, rivelando l'incredibile vulnerabilità e la forza che coesistono in ogni individuo.
Nata a Dublino, Liz Nugent ha avuto una carriera nel mondo della televisione e del cinema, lavorando come sceneggiatrice prima di dedicarsi alla scrittura di romanzi. È un’artista che sa trasformare il suo background nel mondo delle storie visive in narrativa, creando atmosfere avvolgenti, colpi di scena e personaggi indimenticabili. La sua penna è nota per una prosa che non si risparmia, che va dritta al cuore dei conflitti interiori, e per la capacità di rendere ogni situazione emotivamente intensa, spesso con una potenza tale da essere quasi palpabile. Il suo esordio letterario, Un buon ragazzo (2014), ha subito ricevuto un grande successo di critica e pubblico, grazie a una trama intricata e psicologicamente densa, che ha messo in luce il suo talento per il thriller psicologico. Con Sally Diamond, la strana (2023), Liz Nugent raggiunge un nuovo livello di maturità narrativa, portando la sua esplorazione dei trauma e della psiche umana a nuove vette.
Il suo stile è essenziale ma evocativo, in grado di sondare le emozioni più oscure e complicate senza mai cadere nella banalità. Le sue storie non si limitano a essere romanzi di suspense; sono vere e proprie riflessioni sulla natura del male, della solitudine e della resilienza. Ogni libro di Liz Nugent è un invito a immergersi nel lato più nascosto dell'animo umano, un viaggio senza ritorno che lascia il lettore trasformato, spesso turbato ma sempre arricchito dalla profondità delle sue esplorazioni.





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