Splendeva innocenza - di Roberto Camurri

Con Splendeva l'innocenza, Roberto Camurri ci conduce in un viaggio di riflessione sulle radici più profonde della nostra umanità, sul passaggio inesorabile dal mondo dell’infanzia a quello degli adulti, su come la perdita dell’innocenza sia al contempo una condanna e una forma di crescita. Un libro che parla di formazione, ma anche di riscatto, di nostalgia e di quella sensibilità che spesso sfuggiamo ma che, quando la ritroviamo, ci riporta al cuore delle esperienze più autentiche.
La storia, che si snoda attraverso gli occhi e i ricordi di un protagonista che riflette sulla propria giovinezza, si sviluppa con una prosa che dipinge il mondo interiore con una delicatezza rara. Il romanzo esplora il rapporto con l’infanzia, quella fase della vita in cui si è ricchi di sogni e speranze, ma che non si dimentica mai completamente anche quando si è adulti, persi nella complicazione del mondo esterno.
Il paesaggio in cui si svolge la narrazione sembra quasi fungere da allegoria, in un’alternanza di luoghi concreti e simbolici che accolgono e sfidano i protagonisti. Le immagini che Camurri crea sono di una bellezza struggente: i ricordi sono tanto vividi quanto sfumati, e le emozioni più forti si nascondono dietro gesti che sembrano insignificanti ma che, con il tempo, si rivelano carichi di significato.
Uno degli aspetti che colpisce maggiormente di Splendeva l'innocenza è la capacità dell'autore di rendere universale un tema tanto personale come quello della crescita. Il protagonista, che potrebbe sembrare un semplice riflesso del vissuto di ogni lettore, diventa in realtà un prisma attraverso cui osservare la bellezza e la dolorosa necessità di abbandonare l'innocenza. Le esperienze di disillusione, perdita, e anche quelle di formazione, che spesso arrivano a un prezzo, vengono raccontate senza mai scivolare nel patetico, ma anzi con una lucida consapevolezza che è in grado di far riflettere senza retorica.
L’innocenza di cui parla Camurri non è solo quella dell’infanzia, ma quella forma di purezza che si perde man mano che ci si confronta con la complessità del mondo adulto. C’è un dolore sottile e penetrante in queste pagine, quello di un cambiamento che non può essere fermato, ma che si prova a riconciliare. Il protagonista sembra cercare, con fatica e speranza, un equilibrio tra il passato e il presente, tra ciò che è stato e ciò che diventerà.
Nel romanzo si intrecciano relazioni familiari, amicizie, e amori che segnano irrimediabilmente la traiettoria della vita del protagonista. La scrittura di Camurri è estremamente sensibile nel tracciare questi legami, rendendoli non solo dinamiche narrative, ma anche profonde riflessioni sulle responsabilità, sulle perdite e sulle scelte che definiscono la nostra esistenza.
Tuttavia, Splendeva l'innocenza non è solo una riflessione sulla fine di un periodo della vita, ma anche una sorta di riscoperta del valore della vulnerabilità. La fine dell’innocenza non implica necessariamente un abbandono della bellezza o della capacità di guardare il mondo con occhi nuovi; al contrario, Camurri sembra suggerire che solo attraverso la consapevolezza delle difficoltà, dei fallimenti, delle delusioni si possa giungere a una forma più matura di comprensione della realtà.
In conclusione, Splendeva l'innocenza è un romanzo che, con una prosa raffinata e ricca di sfumature, ci accompagna in un percorso di crescita e di riflessione sulla perdita e sul riscatto, sulla bellezza della vita e sul peso che essa porta con sé. Un libro che fa riflettere, che emoziona e che lascia il lettore con una sensazione di riconciliazione con la propria storia e con quella universale dell'umanità.
Roberto Camurri è nato nel 1982, undici giorni dopo la finale dei Mondiali a Madrid. Vive a Parma ma è di Fabbrico, un paese triste e magnifico che esiste davvero. È sposato con Francesca e hanno una figlia. Lavora con i matti e crede ci sia un motivo, ma non vuole sapere quale. Il suo libro d’esordio, A misura d’uomo, ha vinto il Premio Pop e il Premio Procida ed è stato tradotto in Olanda, Spagna e Catalogna. Il suo secondo romanzo, Il nome della madre, è stato tradotto in Olanda e Germania. Qualcosa nella nebbia è il suo terzo romanzo.
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