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La saponificatrice di Correggio di Francesca Mogavero il caso Cianciulli, mamma generosa o un’assassina sanguinaria?

Giusy Laganà


«Non potevo sopportare la perdita di un altro figlio. Quasi ogni notte sognavo le piccole bare bianche, inghiottite una dopo l’altra dalla terra nera… per questo ho studiato magia, ho letto i libri che parlano di chiromanzia, astrologia, scongiuri, fatture, spiritismo: volevo apprendere tutto sui sortilegi per riuscire a neutralizzarli»

 

"La saponificatrice di Correggio" di Francesca Mogavero è un romanzo che mescola sapientemente la narrazione storica, la suspense e la psicologia dei personaggi, dando vita a una storia che coinvolge il lettore fin dalle prime pagine. La saponificatrice di Correggio, nata il 18 aprile 1894 a Montella e conosciuta da tutti come la spietata assassina che uccise e “trasformò” tre donne tra il 18 dicembre 1939 e il 30 novembre 1940.

 

Il romanzo ruota attorno alla figura di Leonarda Cianciulli, una figura enigmatica.La vicenda della Saponificatrice di Correggio è ormai talmente celebre da essere entrata nella leggenda: Leonarda Cianciulli, massaia di mezza età con un marito e quattro figli, dopo aver brutalmente ucciso tre donne, ne avrebbe fatto, a sua detta, saponi profumati e torte da offrire a vicini e familiari. Ma quanto è realtà, e quanto terribile invenzione della stessa Leonarda? I fatti sono noti: tra il 18 dicembre 1939 e il 30 novembre 1940 le vittime spariscono dalla cittadina emiliana; i loro corpi non verranno mai ritrovati. Tutti i sospetti portano a Cianciulli, che si dichiara unica colpevole: morirà in un manicomio giudiziario. E le torte? E il sapone? Quanto è verità, e quanto abile menzogna intessuta dalla protagonista di questa fiaba nera? Chi è, veramente, Leonarda Cianciulli? Una criminale o una folle? Una mamma generosa o un’assassina sanguinaria? Francesca Mogavero ripercorre la storia della Saponificatrice con un taglio inedito, inframmezzando una narrazione serrata e perturbante a stralci del Memoriale scritto da Leonarda stessa.


Il romanzo non si limita a essere una semplice narrazione storica, ma diventa anche un thriller psicologico. Un romanzo che cattura immediatamente l’attenzione per il suo intreccio di storia, mistero e introspezione. Ambientato nella piccola cittadina emiliana di Correggio, il libro si ispira a fatti reali e racconta la storia di un’omicida che, alla fine del XIX secolo, divenne famosa per aver commesso crimini terribili, tra cui l’uccisione di uomini che successivamente sarebbero stati trasformati in sapone.


La trama ruota attorno alla figura di Leonarda, una donna apparentemente normale, che però nasconde un’anima tormentata e un'inquietante passione per il controllo. La narrazione non si limita a descrivere i crimini di cui è accusata, ma si concentra anche sulle motivazioni che l'hanno spinta a compiere atti così estremi. La Mogavero racconta la sua vita sin dall'infanzia, mostrando una serie di eventi traumatici e dolorosi che plasmano la sua psicologia e la sua concezione del mondo. Crescendo in un contesto di povertà, solitudine e frustrazione, Leonarda sviluppa una visione distorta della realtà e diventa ossessionata dalla necessità di "proteggere" la sua famiglia e garantirsi una forma di potere attraverso la manipolazione e la violenza.



La trama si sviluppa tra il passato e il presente, mescolando eventi storici con momenti di riflessione sulla natura umana. La narrazione ci immerge nel contesto sociale e culturale dell’Italia fascista, mettendo in evidenza le difficoltà delle donne e le rigide norme che governano la loro esistenza, in un mondo dominato dal patriarcato e dalla repressione. 

 

Un elemento centrale del libro è il modus operandi di Leonarda: la donna, infatti, commette i suoi omicidi con un metodo incredibilmente freddo e metodico. Dopo aver ucciso le sue vittime, Leonarda le trasformava in sapone e in dolci, un gesto che diventa simbolo della sua perversione e del suo desiderio di "purificare" il mondo intorno a lei.

 

Nel corso del romanzo, Francesca Mogavero riesce a rendere Leonarda un personaggio complesso, al di là dell’immagine di semplice mostro che spesso viene associata a lei. La sua figura viene esplorata da diverse angolazioni: la moglie, la madre, la donna vittima di un destino crudele. Questo approfondimento psicologico arricchisce la trama, rendendo il libro non solo un resoconto di crimini efferati, ma anche una riflessione sulla condizione umana, sulla solitudine e sull’alienazione.

 

La narrazione si muove tra il thriller e il romanzo psicologico, mettendo in luce i confini tra normalità e follia, tra ragione e ossessione, mentre racconta una storia di vendetta, sofferenza e disperazione.

 

L'autrice riesce a coniugare elementi di cronaca nera con una narrazione ricca di introspezione, affrontando temi complessi come la violenza, la solitudine e la psicologia della protagonista. La saponificatrice, infatti, non è solo una figura criminale, ma anche una donna di grande complessità emotiva e psicologica, che la scrittrice esplora in profondità, portando il lettore a interrogarsi sul confine tra il bene e il male.

 

La scrittura della Mogavero è asciutta ma efficace, con uno stile che sa dosare il ritmo e la tensione, mantenendo viva la curiosità del lettore dalla prima all’ultima pagina. La sua capacità di costruire un'atmosfera cupa e claustrofobica, unita alla forza della protagonista, rende il libro una lettura avvincente.

 

Il romanzo non si limita a raccontare la cronaca di un crimine, ma riflette anche su temi universali come la condizione della donna nell'Italia di fine Ottocento, le difficoltà sociali ed economiche, e le drammatiche scelte che, in alcuni casi, la vita impone. 

 

"La saponificatrice di Correggio" è un libro che affascina e sconvolge, portando il lettore dentro una storia cupa ma allo stesso tempo affascinante, ricca di riflessioni sulla psicologia umana e sul peso delle azioni. Una lettura avvincente e disturbante che lascia il segno.

 

Francesca Mogavero si distingue per uno stile narrativo fluido e intenso, in grado di evocare atmosfere cupe e suggestive. La sua scrittura è ricca di dettagli sensoriali che rendono vive le ambientazioni, dalla campagna di Correggio alle descrizioni dei luoghi e delle sensazioni, creando un forte legame tra il lettore e l’ambiente in cui si svolge la storia. La sua capacità di intrecciare il dettaglio storico con la tensione psicologica dei personaggi è uno degli aspetti più affascinanti del libro.

 

«Non ho ucciso per odio o per avidità, ma solo per amore di madre.»

 

La narrazione alterna momenti di grande introspezione, in cui la protagonista riflette sulla sua vita, con scene di azione in cui i misteri si svelano lentamente, rivelando i legami tra i personaggi e il passato oscuro che si nasconde dietro la facciata di una vita apparentemente tranquilla. La scelta di utilizzare una struttura narrativa non lineare, che salta tra il passato e il presente, contribuisce ad aumentare la suspense e l’incertezza, alimentando la curiosità del lettore.

 

Uno degli elementi centrali del libro è il rapporto tra il passato e il presente. Il peso della guerra, le sue cicatrici sulle persone e sulle comunità, è un tema che pervade l’intero racconto. 

In parallelo, il tema della colpa è esplorato in maniera profonda. Ogni personaggio, in un modo o nell’altro, è chiamato a confrontarsi con le proprie azioni, con le proprie omissioni e con le responsabilità legate al passato. La ricerca della verità diventa, quindi, non solo una questione di giustizia storica, ma anche un cammino di auto-rivelazione.

 

La questione del ruolo delle donne in un contesto storico difficile è affrontata con grande sensibilità. La scrittura di Francesca Mogavero è potente e coinvolgente, capace di far immergere il lettore in un’epoca e in un contesto storico con grande maestria. Il libro si distingue per la sua capacità di trattare tematiche universali come la memoria, la colpa, la giustizia e la ricerca della verità, senza rinunciare alla componente emotiva e suspense. Leonarda è una protagonista complessa e affascinante, e il romanzo si sviluppa come una riflessione profonda sulle scelte personali e collettive, sulle responsabilità e sulle conseguenze delle azioni umane.

 

Un libro che, pur essendo radicato in un periodo storico preciso, trascende i confini temporali e ci invita a riflettere sul nostro rapporto con il passato e con le verità non dette. La narrazione alterna momenti di grande tensione emotiva a momenti di riflessione e introspezione, facendo emergere lentamente le verità nascoste. La scrittura di Mogavero è elegante e precisa, con una capacità rara di dipingere paesaggi emotivi e ambienti suggestivi, rendendo ogni scena ricca di atmosfera e significato. La scelta di alternare le due linee temporali, pur in apparenza distanti, non fa altro che enfatizzare il legame profondo tra passato e presente, mostrando come le scelte di una generazione possano influenzare quella successiva.

 

Leonarda Cianciulli, dalle mani esperte nel creare saponi e altre pozioni, ha un ruolo nella comunità è ben lontano dall'essere innocuo. La sua storia è il cuore pulsante del romanzo, ed è una storia che affonda le radici nella violenza, nel sacrificio e in una ricerca di riscatto che non sempre porta alla salvezza. L'autrice riesce a dipingere la sua figura con tratti ambigui, mostrando sia la sua vulnerabilità che la sua forza, rendendola una delle protagoniste più complesse e affascinanti della letteratura contemporanea.

 

"La saponificatrice di Correggio" affronta temi profondi e universali, tra cui il peso della memoria storica e personale, la ricerca della verità e il desiderio di riscatto. La guerra, in particolare, non è mai un tema lontano, e viene trattata non solo come un evento storico, ma anche come un'esperienza che segna e scolpisce i destini di coloro che l'hanno vissuta. La guerra diventa un simbolo di violenza e perdita, ma anche di resistenza e lotta per la dignità.

 

Il romanzo mette in evidenza anche il tema della costruzione dell'identità, sia a livello personale che collettivo. La riflessione sul passato e sulla sua influenza sul presente è uno degli aspetti più riusciti del libro, con una forte critica alla tendenza a dimenticare o a seppellire la verità per paura del dolore che essa può causare.


Il libro è consigliato a chi ama le storie che intrecciano mistero, storia e introspezione, e a chi cerca una lettura che stimoli la riflessione sul significato della memoria e dell'identità. Con "La saponificatrice di Correggio", Francesca Mogavero si conferma una scrittrice di grande talento, capace di raccontare storie complesse con una scrittura raffinata e coinvolgente. E' un romanzo che riesce a coniugare in modo mirabile la narrazione storica con una profonda riflessione psicologica. Francesca Mogavero offre ai suoi lettori una storia che non solo intriga e coinvolge, ma che li spinge a interrogarsi sulla natura del passato e sul suo impatto sulle nostre vite. La sua scrittura è avvolgente e profonda, e riesce a trasmettere l'emozione in modo diretto e potente.

 

Francesca Mogavero è un’autrice italiana che ha saputo conquistare i lettori con la sua scrittura delicata, ma allo stesso tempo profonda e coinvolgente. I suoi libri, che spaziano tra vari generi, sono apprezzati per la capacità di trattare temi complessi con una narrazione accessibile e coinvolgente.

 

La sua scrittura si distingue per l'attenzione ai dettagli e per la creazione di personaggi ben costruiti, spesso immersi in situazioni emotivamente intense. Le sue storie riflettono il suo interesse per le dinamiche interpersonali e le sfumature della psicologia umana, offrendo ai lettori una visione intima e autentica delle relazioni e delle difficoltà della vita quotidiana.

 

In particolare, i romanzi di Mogavero si concentrano sulla crescita personale, sulle sfide interiori e sulle esperienze che, pur dolorose, portano alla scoperta di sé. Le sue trame si intrecciano con emozioni forti e riflessioni sulla vita, spingendo il lettore a riflettere su temi universali come l’amore, la perdita, e la ricerca di significato.

 

Nel complesso, i libri di Francesca Mogavero sono letture che non solo intrattengono, ma anche stimolano una riflessione profonda sulle relazioni umane e sulla complessità dell’esistenza. Se sei alla ricerca di storie che sanno toccare il cuore e l’anima, i suoi romanzi sono senza dubbio una scelta da considerare.

 

Francesca Mogavero, classe 1986, è torinese di nascita, lucana e siciliana d’origine e monferrina di recente adozione. Lavora in ambito editoriale dai tempi dell’università e ha pubblicato racconti in riviste e antologie. Ama i Doors ma anche il Boléro, i Jefferson Airplane, Joe Strummer, le fiabe, il vino rosso e tante altre cose. Vive tra le colline con un marito e quadrupedi in numero variabile. Nel 2021-2022 ha vinto una borsa di studio per la Scuola annuale di Scrittura Belleville (Milano).


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