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Giusy Laganà

Cieli in fiamme - di Mattia Insolia, chi é la persona che ogni mattina incontriamo allo specchio?


"A Teresa piacevano tutti. Que vestiti erano belli e diversi da qualsiasi cosa indossasse di solito. Ma non appena ci s'infilava lei diventavano orribili. Le rimarcavano le cosce lardose, i fianchi da mugnaia, il sedere da chiattona; una maglietta, si era detta,la faceva sembrare un arrosto incastrato male nel suo spago".

Chi é la persona che ogni mattina incontriamo allo specchio? Quanto ci riconosciamo e quanto ci vorremmo diversi?

"Siamo tutti degli armadi. Armadi pieni di indumenti, vestiti e bambole, da cui pigliamo ogni giorno ciò di cui abbiamo bisogno: prima d'infilarci nel mondo apriamo il nostro, di armadio,e ne tiriamo fuori il travestimento di quello che dovremmo essere o vorremmo essere".


Mattia Insolia é tornato in libreria, dopo Gli affamati (Ponte alle Grazie, 2020), con Cieli in fiamme (Mondadori, 2023) e ci racconta la storia di Teresa, Riccardo e Niccolò in un romanzo potente con una scrittura sonora.

Ancora una volta, i protagonisti sono i giovani, costretti a riflettere sulla generazione dei genitori, adulti non così perfetti e adeguati.

Le vere protagoniste sono però le contraddizioni che affliggono personaggi confusi e spesso alla deriva. Vite che sfiorano i margini, esistenze soffocate e tormentate da un passato che condiziona il loro presente. La ferocia é dilagante, non vi é alcuna pietà e, in questo quadro che scorre veloce, i suoi personaggi si sforzano di rimanere a galla nel rischio costante di annegare.

Poi però, la crudeltà lì costringe a fare i conti con il proprio vissuto e con regole non rispettate in un gioco di scacchi che sembra accanirsi sempre di più su di loro fino al tiro finale.

"Niccolò, sballottato come un pacco, aveva finito per odiarli entrambi, i genitori. E per abituarsi a quella situazione. Ci si abitua a tutto: alla bellezza e alla mostruosità. Perché succeda non serve né odiare né dimenticare chi ci ha fatto del bene ed é andato via, non serve né perdonare né uccidere chi ci ha fatto del male. Si diventa indifferenti, si offusca la vista. E un pezzetto di noi muore".

Due piani temporali diversi. Camporotondo, estate 2000 dove tutto ha inizio. Palomba e Camporotondo 2019, dove tutto ha una fine. Nel 2019 Niccolò ha diciotto anni e una storia famigliare complicata, ma l'arroganza e la crudeltà con cui agisce e ha scelto di vivere, lo aiutano a sentirsi libero, cerca di lasciarsi accadere.

Sfiora un destino che sembra già scritto, quello del padre Riccardo. Lui invece, ha trentasei anni, una vita allo sbando, non ha una casa, non ha un lavoro, é cresciuto così e ora ha in mente solo un'idea: fare un viaggio di cinque giorni con il figlio per confessare tutta la verità e, forse, trovare il perdono e la pace alla quale non può più rinunciare.

Teresa, nell'estate del 2000 é un'adolescente insicura, vive male ogni cosa, soffocata da una madre ossessiva e incattivita dall'infelicità e, un padre depresso e sottomesso che non riesce a intervenire neanche quando la madre picchia Teresa con violenza.

Quando durante le vacanze estive a Camporotondo incontra Riccardo, la sua vita finalmente riesce a decollare anche se per pochi giorni, immaginando scene romantiche da film e un amore corrisposto. Riccardo diventa per lei, ai suoi stessi occhi, colui che potrà salvare e salvarla senza scorgere dietro quella bellezza tanto feroce il suo vero carnefice.


Per tutta una vita, Teresa ha odiato Riccardo, senza rivelare mai la cruda verità al figlio, ignaro del perché i due si fossero lasciati o cosa li avesse fatti avvicinare prima della sua nascita.

Niccolò così accetta a malincuore la proposta del viaggio con il padre, spinto più da una voce interiore che ne racconta la vita intima, un sesto senso a cui non può rinunciare ma anche un'opportunità per conoscere finalmente un pò meglio quella figura paterna assente e instabile, guardata sempre attraverso un filtro in sporadiche occasioni a cui sembra sempre più somigliare.


Il furore, la contraddizione e la cattiveria esplodono in una narrazione raccontata con attenzione e un ritmo fluido. Mattia Insolia ci permette di leggere un romanzo dove nulla é confinato. I sentimenti, come le emozioni, vengono analizzati nella loro crudeltà reale. I comportamenti non sono censurati, ma esplodono senza alcun limite. Due generazioni a confronto che rivelano l'inadeguatezza della prima, l'incertezza della seconda: quella dei genitori afflitti dai loro difetti e dai loro peccati, quella dei figli che si muovo con incertezza senza sicurezza verso un futuro lontano.


Finalmente un romanzo dove l'essere umano viene raccontato in toto nei suoi comportamenti e azioni, senza nascondere i lati peggiori. La malvagità viene fuori in un colpo solo in un finale che che lascia senza parole con una voce unica e una poetica tragica che rivela la realtà della vita.

Mattia Insolia è nato a Catania nel 1995. Si è laureato in Lettere alla Sapienza di Roma con una tesi sul movimento letterario dei Cannibali. Ha scritto alcuni racconti poi inclusi in raccolte antologiche. Collabora con “7”, il settimanale del “Corriere della Sera”, “Domani” e “L’Indiependente”. Il suo primo romanzo è Gli affamati, pubblicato nel 2020 da Ponte alle Grazie e tradotto in Germania.



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