top of page
Giusy Laganà

Blu - di Giorgia Tribuiani. Il proprio doppio che diventa ossessione


"Distruggere la gioia. Distruggere la purezza. Dare amore solo in cambio di amore. Fare del bene per avvicinare le persone, per soddisfare un disperato desiderio di attenzione e non riuscire, del resto, a trovare motivi disinteressati per compiere buone azioni. Desiderarli tanto da star male. Desiderarli da odiare le buone azioni degli altri, se oltre a sembrare buone sembrano anche prive di egoismo. Odiare le persone prive di egoismo. Distruggere la purezza, distruggere la gioia".

Ginevra, chiamata da tutti Blu fin dall'infanzia, é una ragazza adolescente, solitaria, prigioniera di un mondo ossessivo che frequenta il liceo artistico.

Il suo é un mondo alternativo fatto di ossessioni e manie, nevrosi e abitudini amiche e nemiche.

Vive nel terrore di vedere gli altri soffrire e di non essere all'altezza delle aspettative altrui. Vive intrappolata nella paura costante di perdere la madre, di essere emarginata e di fallire nonostante i suoi diciassette anni. Ginevra é una outsider dominata dal suo doppio: Blu.

Blu é un tormento, una voce dominante della narrazione e della personalità della protagonista in cui la prima e la seconda persona si mescolano in continuazione creando un ritmo incalzante e claustrofobico di narrare, di rimanere dentro la storia e la mente di Ginevra/Blu.

Impossibile rimanere estranei al delirante meccanismo del funzionamento del modus operandi e della sua voce interiore. Impossibile non lasciarsi trascinare dal delirio onnicomprensivo vissuto e rappresentato.

"Perché non le succeda niente di male, altrimenti, arriviamo a cento. Aprichiudi aprichiudi. Le stelle adesive sopra il tuo letto non brillano più. Il fosforo é stato rilasciato - si é sciolto nell'aria? perché non ha diluito l'oscurità della stanza? - e non hai più buio da ingoiare quando chiudi, cinquantasei, e apri e chiudi, cinquantasette. Ma continua. Tua madre potrebbe finire in manicomio. Tua madre potrebbe: morire. Ricordi?".

Blu vive divisa tra la casa della madre, sempre assente per lavoro, e il padre con una nuova moglie e una nuova figlia: Lea. Esiste un fidanzato, Roberto, ma é più un cappio al collo che una ventata di aria fresca. La loro relazione é monotona, soffocante, senza emozioni. Blu arriva a sviluppare apatia assoluta nei confronti del ragazzo che pensava di amare e che non riesce a lasciare per i sensi di colpa.

"Dormi, Blu. Povera Blu. Tu non vuoi essere cattiva: non vuoi. Era il dolore, non é vero? I brividi, la lampo della giacca sulla pelle nuda. Star lì ad aspettarlo con quella certezza di freddo incombente, incombente, perché quella era solo l'anticamera del gelo, non é cosi?".

L'unica cosa che ama davvero e che le permette di esprimere sé stessa é l'arte tanto da rimanere folgorata dalla performance art e da Dora Leoni, famosa artista e performer.

Dora inizia però a trasformarsi in ossessione, tormento, ambizione, sfida. Tutto si trasforma in psicosi, delirio, visione. Tutto diventa onirico.

Con un romanzo forte e diverso che ci trascina nella mente ossessiva e claustrofobica di un'adolescente dalle azioni morbose e vittima di incomprensibili manie, Giorgia Tribuiani, autrice di Guasti (Voland, 2018) si afferma come una delle voci più originali del panorama italiano.

Un libro che cattura fin dalle prime parole per il suo magnetismo e per il suo fascino nascosto.

In fondo siamo tutti un po' Blu, vittime delle nostre paure, delle nostre ossessioni, dei nostri limiti.

Come diceva Frida Kahlo, bisogna cercare di vedere orizzonti laddove gli altri vedono confini.


Nata a San Benedetto del Tronto nel 1985, attualmente vive a Bologna e lavora nel campo della comunicazione. Laureata in Editoria e giornalismo presso la facoltà di Lettere e filosofia, per cinque anni è stata responsabile della sezione letteratura per la rivista di arte e cultura “Re-volver”. Nel 2018 esordisce con "Guasti" per Voland affermandosi come una delle voci più giovani e originali del panorama narrativo e letterario italiano.

Comments


bottom of page