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  • Giusy Laganà per Viaggi Letterari

Vi presento i cimeli di Abeditore....


“Non è la felicità, eterna o temporale, la ricompensa a cui aspira l’uomo. Non lo dirò ad alta voce, poiché l’uomo ama credere di tenere sopra ogni cosa a quella felicità che immancabilmente disdegna; per questo gli conviene credere in una felicità ulteriore: non ha bisogno di fermarsi a sperimentarla; può dedicarsi all’aspro e amaro compito che gli rallegra il cuore; e tuttavia può incantarsi con la fiaba di un eterno intrattenimento sociale e godere della fantasia che egli può essere allo stesso tempo se stesso e un altro, e che ritroverà i suoi amici, tutti be stirati e castrati, oppure amabili – come se l’amore non si lamentasse dei difetti della persona amata”.

(Racconti di diavoli e una favola. Markheim & il diavolo della bottiglia, Abeditore)

Avete presente il libro di Roald Dahl o eventualmente il film “La fabbrica di cioccolato” e la ricerca della carta dorata all’interno della tavoletta di cioccolato Wonka per poter visitare la misteriosa fabbrica e svelarne i misteri?

Ecco avete presente quando il bambino scarta finalmente la tavoletta con quella magia che solo i bambini hanno?



I libri di Abeditore sono la stessa cosa. A parte la grafica, firmata Lorenzo Incarbone, che è spettacolare e lui è davvero bravissimo, Abe (www.abeditore.it) è una bellissima casa editrice milanese, diretta da questi zuccherosi e straordinari ragazzi, Antonella Castello e Lorenzo. A Torino ho avuto finalmente il piacere di conoscerli e devo ammettere che sono amabili e il loro lavoro è sempre eccezionale. Oltre a pubblicare libri di saggistica, narrativa, poesia e prodotti editoriali di altissima qualità, trasformano dei classici come Pascoli o Poe in vere tavolette di cioccolato da scartare con frenesia, creando dei libri che sono più vicini a dei cimeli da collezione come:

-L’avvelenatrice di Marie-Madeleine D’Aubray:


Prima di conoscere la fama grazie alle sue opere più celebri (Il Conte di Montecristo e I tre moschettieri) Alexandre Dumas (padre, 1802-1870) si dedicò alla stesura di romanzi che narravano i crimini più efferati e storicamente noti. L'avvelenatrice fa parte proprio dei suoi "Crimes célèbres" e racconta la storia della marchesa di Brinvillers, spietata serial-killer del XVII secolo che per rendiconto personale non si fece scrupolo di uccidere, avvelenandoli, parenti e conoscenti. Le vicende della marchesa, del processo e della pena capitale che subì, magistralmente narrati da uno dei più grandi autori della letteratura. L’avvelenatrice fa parte della collana gotica “Piccoli Mondi” di Abeditore con Il fanciullino di G.Pascoli, Il libro delle bestie di R.Kipling, Minima, 7 Racconti neri e uno bizzarro, Racconti di diavoli di R.L. Stevenson, La banconota da un milione di sterline di M.Twain, L’arte di far debiti di A.Ghislanzoni e L’altra metà delle Fiabe a cura di Antonella Castello.

-L’altra metà delle Fiabe a cura di Antonella Castello:


Quali sono le origini delle fiabe che abbiamo ascoltato da bambini? In questo libro si mettono a confronto proprio tre fiabe di Perrault (Cenerentola, La bella addormentata nel bosco e il Gatto con gli stivali) con le loro controparti italiane, quelle di Giambattista Basile, tratte da Lo cinto degli conti, per scoprire che anche le fiabe nascondono il loro lato oscuro. I messaggi nelle fiabe infatti sono latenti e metaforici. Ai bambini viene proposto il lieto fine, ma se fate un’attenta analisi del testo, scoprirete che il loro significato va ben oltre. L’altra metà delle fiabe non si propone come confronto fra i testi di Gianbattista Basile e quelli di Charles Perrault. Lo scopo è far conoscere ai lettori l’origine e la tradizione di alcune delle fiabe della nostra infanzia.


-Racconti di diavoli e una favola. Markheim & il diavolo della bottiglia:


Non tutto quello che riguarda il diavolo è necessariamente tremendo. In questi brevi storie protagonista è l’uomo e la sua natura egoista e malvagia, che riflette di conseguenza quella del temuto diavolo in forma di suo alter ego. Il tema del conflitto tra bene e male è arricchito dall’espediente del maligno e da una natura umana sempre più orientata ai propri interessi e alla cattiveria verso il prossimo. Anche questo libro con la storia dell’uomo nella bottiglia, nasconde metafore che spesso dimentichiamo, ma che sono sempre presenti negli archetipi che regolano la nostra misera e tanto strana vita.


I titoli di questa bella casa editrice sono tanti e vi invito, per chi ancora non li avesse letti, di spulciare e conoscerli perché meritano davvero. Nel frattempo concludo lasciandovi un bel selfie scattato proprio al SalTo18 con Lorenzo e Antonella...ma quanto siete belli? INFINITAMENTE!!!!!




Ps: andate a scoprire anche le IMBUSTASTORIE....FANTASMAGORICHE!!!!!!!!!!!!

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