Matrigna - di Teresa Ciabatti
"Era inverno quando mio fratello sparì. La mamma mi aveva chiesto di tenerlo per mano. Dunque é da questa mano che si é staccato. E dunque se avessi stretto più forte, se solo avessi stretto fino a fargli male pur di non perderlo in mezzo alla gente che spingeva, e alla cascata di coriandoli, se solo io, Noemi, nove anni appena compiuti, avessi stretto fortissimo".
Al momento della sparizione, Andrea aveva sei anni. La vita della famiglia di Noemi cambia rapidamente, susseguita da giornalisti, interviste televisive, interrogatori, ricerche, ritrovamenti fittizi.
Come si fa ad arrendersi all'idea di non ritrovare più il proprio figlio indifeso e piccolo? Si rischia di impazzire.
Finalista al Premio Strega 2017, Teresa Ciabatti (scrittrice e sceneggiatrice italiana, 5 maggio 1975) ha la capacità di portare sulla pagina gli aspetti più scomodi e difficili dei rapporti tra esseri umani.
"Non so se definirlo pudore, o consapevolezza di quanto fosse inutile disperarsi. Avevo imparato che per tutte le lacrime, e le richieste d’aiuto, ti ritrovi comunque sola a tapparti le orecchie in una cantina buia, fuori il terremoto".
La maternità è sempre qualcosa di profondamente delicato. Scegliere un figlio piuttosto che un altro é disumano. Noemi, io narrante e protagonista, è una bambina che vive la scomparsa del fratello, improvvisa. La sua vita di bambina cambia costringendola a crescere nell’ombra di un evento drammatico.
Torno a quel giorno sperando di scoprire nuovi dettagli, invece rimane tutto indefinito, come l'intera infanzia prima della sparizione: una sequela di immagini slegate, a volte brevi scene che non risolvono alcun mistero. Eccoci in estate, sotto l'albero del nostro giardino. Lo senti il fresco? chiedo io. All'ombra del mandorlo, io amo mio fratello".
I medici e gli psicologi la davano per spacciata, crescerà una tossico dipendente o un alcolista spiegavano. Invece no. Noemi cresce con una cicatrice che si porta dentro, costringendola ad accettare il suo status di figlia unica contro la sua volontà. Perché per quanto si possa odiare chi prendo il proprio posto di primogenita, augurandoli di cadere, farsi male o sparire, non si accetta mai che al proprio fratello o sorella capiti qualcosa di davvero grave. Noemi vive la scomparsa del mio proprio fratellino, poi la morte della nonna e in seguito quella del padre. Rimane lei, la madre e la zia. Lei cresce, va a studiare lontano, trova un fidanzato.
"La quiete il vero bene. Giorni passati insieme senza strappi, addormentarsi, svegliarsi, andare, tornare, parlare, ridere, ridere (ha riso troppo, pianto poco, non importa più)".
Tutta la sua storia la tiene dentro, senza raccontarla a nessuno, perché non é facile condividere certi segreti. Poi un giorno sua zia le telefona, sua madre é stata ricoverata, ha avuto un incidente. Noemi corre, ma al capezzale della madre trova Luca, un ragazzo anonimo di cui non conosceva l'esistenza. Noemi torna a rivivere la sua infanzia segnata da un trauma che l'ha resa vulnerabile alla vita. La sua memoria cerca di indagare l'identità di una madre "innamorata" di questo amico troppo giovane. Chi é Luca? Dov'é il significato di questo legame tra di loro?
I legami umani sono indecifrabili. Spesso viviamo eventi che ci cambiano per sempre, ma l'unica decisione che possiamo prendere é andare avanti, per noi stessi, per gli altri. Teresa Ciabatti racconta un dramma famigliare, sommergendovi letteralmente di emozioni e parole. Diventerete avidi di questo libro, perché la sua scrittura ipnotica vi catturerà totalmente. Matrigna é un libro che deve essere letto, ed é un libro che deve essere "desiderato" fino alla fine, perché non ne potrete fare a meno.