Isola di Neve - di Valentina D'Urbano
Non voglio farti vedere quanto sto male, non voglio che ti preoccupi per me. La musica si fa più intensa, sei tu a suonare. Sei il mio ricordo più vivido, il solo a cui abbia mai voluto aggrapparmi. Tutto il resto, perfino il mio nome, l'ho lasciato andare..[..]. Mi chiedo sempre dove sei. Mi chiedo sempre se da qualche parte ci sei ancora. Se qualcuno, prima o poi, si ricorderà di noi e verrà a cercarci".
Valentina D’Urbano ha scritto una storia tormentata e difficile, ma ricca di emozioni intense, come nelle sue opere precedenti. Per chi non la conosce, i suoi libri raccontano vite sofferenti e non facili, come nel libro “Il rumore dei tuoi passi” (2012), dove c’è la droga a distruggere tutto dentro la Fortezza, persino l'anima di Alfredo.
Questa è la storia di Andreas, violinista tedesco, rinchiuso nel carcere di Santa Brigida, lontana dal Continente. Di fronte, sull’isola di Novembre, c’è Neve, con un padre pescatore violento e una famiglia da mandare avanti grazie alle sue braccia da ragazzina esile, ma forti. Un giorno, vicino l’isola del carcere, Neve lo vede. Alto, biondo, magro, un uomo diverso rispetto agli altri detenuti e a tutti gli abitanti di Novembre. I loro occhi, attraverso fugaci sguardi, iniziano a comunicare prima ancora di conoscersi. Da quel momento Neve andrà tutte le notti a trovarlo, perché attraverso quelle sbarre che li dividerà, Neve conoscerà l’amore e la libertà.
Conoscerà un uomo dolce, amorevole e non come suo padre. Imparerà cosa significa vivere e non solo essere schiava. Conoscerà la possibilità di avere un futuro e ad essere una donna libera, lontana dalle mani e dagli ordini di un padre alcolizzato. Lontana da tutto, seppur vicina a casa, Novembre.
Andreas invece, troverà la pace per ingannare quei giorni difficili e solitari, lontano dal suo paese e dalla guerra. Troverà il perdono per quello che ha fatto attraverso l'amore della ragazza che viene dal mare, come una tempesta per la sua potenza, in grado di spazzare ogni malinconia.
Nonostante entrambi intrappolati, tra l’isola di Novembre e l’isola di Santa Brigida, vivranno un amore libero e sincero. Vivranno i giorni più belli delle loro esistenze. La musica del violino, quella luce della cella accesa tutte le notti, le loro lunghe chiacchierate, diventeranno le note dei loro giorni. Perché la vita non dimentica le anime più tormentate. Riserva loro quel barlume di felicità vero e intenso, anche se per poco tempo, ma che verrà custodito per sempre.
Cinquanta anni dopo, Manuel approda a Novembre, con il desiderio di lasciarsi il passato alle spalle, per prendersi una pausa e per fuggire da Roma e da ciò che non riesce a ricordare.
Nello stesso momento una ragazza tedesca violinista, Edith, è arrivata dalla Germania, per ritrovare il violino di Andreas e ricostruire la sua storia. I due s’incontrano casualmente e dopo una serie di compromessi Manuel si lascia convincere ad accompagnarla a Santa Brigida per iniziare le ricerche su Andreas e Tempesta.
"Lui l'aveva toccata nella testa, aveva acceso qualcosa, una piccola scia di luce dentro un abisso buio. La prima stella della sera che accendeva pian piano tutte le altre. E le stelle, si sa, guidano le navi e non si spengono".
Le due storie corrono in parallelo. L’amore impossibile tra Neve e Andreas. Le ricerche e l'amicizia fra Manuel e Edith.
Ma la verità spesso è sotto i nostri occhi. Non siamo abbastanza concentrati e attenti, perché se solo ci fidassimo del nostro intuito, vedremmo ancora prima di guardare. La vita è già difficile, e con questo libro, Valentina D’Urbano regala ai lettori un messaggio che dovremmo cogliere.
Bisogna vivere la vita per quello che ci regala. La nostra esistenza è fatta di attimi effimeri. Dobbiamo saperli coglierli, senza troppi freni, perché è ciò che rende liberi. Giusto o sbagliato che sia, l’amore con le sue forme infinite, ci consente di rinascere e vivere davvero. Neve è consapevole che rischia la vita andando a trovare ogni notte Andreas rinchiuso dentro un carcere. Il padrino di Neve, Libero, è uno dei carabinieri di Novembre impiegati a Santa Brigida. Ma la vita come regala, frettolosamente sottrae. Questi grandi amori corrono più veloci di un treno, e nei libri di Valentina D’Urbano nessuno si salva da solo.
Due storie parallele. Due storie di rinascita. Vite che hanno bisogno di essere riportate alla luce e vite che necessitano di ricominciare per chiudere con un passato che non gli appartiene.
Una storia di amori e di addii, di violini persi e ritrovati, perché è nel cuore che si porta ciò che amiamo davvero o che abbiamo assaporato e vissuto, come per Neve e Andreas, fino a quando qualcuno non riporta alla luce tutto quello che é stato dimenticato.