top of page
  • Giusy Laganà per Viaggi Letterari

Io odio internet - di Jarett Kobek


<Di che sesso sei?> Chiedeva Facebook.

<Qual é la tua situazione sentimentale"> chiedeva Facebook.

<Quale é la tua città attuale?>, chiedeva Facebook.

<Come ti chiami?>, chiedeva Facebook.

<Quali sono i tuoi film preferiti?>, chiedeva Facebook.

<Qual é il tuo genere musicale preferito?>, chiedeva Facebook.

<Quali sono i tuoi libri preferiti?>, chiedeva Facebook.

"Io odio Internet." di Jarett Kobek, uscito il 4 ottobre per Fazi editore, é un romanzo controverso che racconta quanto i social hanno cambiato la nostra vita, trasformando la nostra identità in merce di scambio su internet. Perché per quanto si possano nascondere foto, creare app che consentano di censurare i propri segreti o la propria doppia vita, dobbiamo ammettere che parliamo di un mondo parallelo che, oltre a stravolgere la nostra quotidianità, ha cambiato per sempre il concetto di privacy. Ormai siamo tutti online. Le nostre foto e video sono accessibili a chiunque voglia entrare nella nostra vita con un click o un like. Se prima avevamo amici solo "vicino casa", adesso socializzare significa conoscere persone virtualmente anche oltre oceano. Ormai conosciamo città anche senza esserci stati. Conosciamo cibi anche senza averli mai assaggiati. I nostri confini si sono annullati.


"L'identità di una persona non riguardava solo ciò che voleva, come viveva o le scelte che faceva. La vita non era fatta di autodeterminazione. La vita era un operaio cinese con un salario da schiavo ammanettato a una catena di montaggio che costruiva IPhone. La vita era un assegno di centotrenta dollari nel 1938. La vita era cercare di alleviare le ferite inflitte dagli altri, riparare ai danni fatti da sconosciuti e amici".


Jarett Kobek racconta la storia di Adeline che cerca di realizzarsi attraverso la pubblicazione di un fumetto, Trill, una serie di albi che vedono protagonista un gatto antropomorfo, con l'aiuto del suo amico Jeremy. Il libro é atipico perché attraverso un linguaggio post moderno tipico del Web, ricostruisce il percorso di vita dei loro protagonisti in un mondo tra il reale e il virtuale. Una realtà descritta in toni conflittuali con lo scopo di denunciare quello che siamo diventati. Ma Jarett Kobek é uno dei primi a fare un ritratto negativo di quello che maneggiamo tutti i giorni. Almeno lui ha il coraggio di prendere una posizione in questi flussi così veloci di un mondo che oggi c'è e domani é già cambiato.


"Questo romanzo brutto, che è una lezione di morale su Internet, è stato scritto con un computer. Vi state sorbendo l’indignazione moralistica di uno scrittore ipocrita che ha approfittato dei vantaggi della schiavitù".

E mentre i filosofi da secoli studiano e si interrogano sull'uomo, noi siamo parte delle vite degli altri, chiedendo amicizie e twittando considerazioni e opinioni. Per quanto si possa negare di fare parte di questa rete, alla fine anche i pesci più piccoli ci cadono e ne rimangono intrappolati. Perché se non posti foto su Instagram in fondo sei out :)


Se siete fanatici di questo mondo vi consiglio di leggere questo libro molto Radical Chic, vi divertirà!


bottom of page