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  • Giusy Laganà per Viaggi Letterari

Le assagiatrici - di Rosella Postorino


"Non c'é motivo per il quale un amore possa interrompersi, un amore come quello, senza passato, senza promesse e doveri. Si estingue per indolenza, il corpo s'impigrisce alla tensione del desiderio preferisce l'inerzia".

Non ho mai avuto alcun dubbio su questo libro, nessuno. L'ho divorato, perché a un certo punto le frasi tra quelle pagine, le parole di Rosa Sauer sulla sua vita, mi hanno colpita, mi sono ritrovata in ogni singola sillaba. Siamo durante la Seconda Guerra Mondiale nella Germania di Hitler. Nel quartier generale del Führer nascosto nella foresta, dieci donne, tra cui Rosa, sono le assaggiatrici ufficiali del cibo di uno dei dittatori più crudeli della storia dell'umanità. È l’autunno del ’43, Rosa è appena arrivata da Berlino per sfuggire ai bombardamenti ed è ospite dei suoceri mentre Gregor, suo marito, combatte sul fronte russo. Le assaggiatrici sono osservate sotto lo sguardo attento e minaccioso delle SS. Appena ordinano “Mangiate”, davanti al piatto traboccante, è la fame ad avere la meglio; subito dopo, però, prevale la paura: le assaggiatrici devono restare un’ora sotto osservazione, affinché le guardie si accertino che il cibo da servire al Führer non sia avvelenato. In un clima difficile e di terrore, le dieci donne intrecciano alleanze e amicizia per distrarsi e ingannare il tempo, per evitare di morire, anche se potrebbe capitare dopo ogni singolo pasto, per evitare sguardi indiscreti degli ufficiali che potrebbero abusare di loro.

Ma cosa potrebbe capitare oltre a tutto questo? E' possibile innamorarsi di una SS? Riuscire a sopravvivere alla guerra, al terrore di morire e al proprio marito disperso in guerra? Forse si.

Nella primavera del ’44, in caserma arriva il tenente Ziegler e instaura un clima di terrore. Mentre su tutti, come una sorta di divinità che non compare mai, incombe il Führer, fra Ziegler e Rosa si crea un legame inaudito.

"Uno dei modo per sopravvivere a quell'amore, era tradire quell'amore" scrive Rosella Postorino, perché l'amore accade anche tra sconosciuti "...tra estranei impazienti di forzare il confine".

Un amore impossibile per vincere la morte, per avere uno scopo, per cercare di stare bene. Ogni notte Ziegler si presenta dietro la finestra di Rosa e aspetta che esca. Ogni notte cantano e fanno l'amore nel fienile come se si fermasse il tempo, come se fuori la Guerra non esistesse. Ma Ziegler ha dei doveri e si dimostra spesso poco morbido e comprensivo. Il loro non é un amore alla Jane Austen fatto di parole sospese e comportamenti formali. Il loro é un amore diretto e carnale, dove il desiderio prevale su ogni cosa, anche sul fatto che Ziegler rimane il nemico.


"Il mio corpo aveva assorbito il cibo del Führer, il cibo del Führer mi circolava nel sangue. Hitler era salvo. Io avevo di nuovo fame." Fino a dove è lecito spingersi per sopravvivere? A cosa affidarsi, a chi, se il boccone che ti nutre potrebbe ucciderti, se colui che ha deciso di sacrificarti ti sta nello stesso tempo salvando?"


Eppure nonostante sia il nemico, nonostante decide lui chi mandare nel lager per cattiva condotta, in fondo ha a cuore il destino di Rosa. Lei é una donna tormentata dalla lontananza del marito, dalle difficoltà della guerra e dalla paura che non avrà mai quello che desidera davvero: un figlio.


Rosella Postorino, ispirandosi alla storia vera di Margot Wölk (assaggiatrice di Hitler nella caserma di Krausendorf), racconta la vicenda eccezionale di una donna in trappola, fragile di fronte alla violenza della storia, forte dei desideri della giovinezza. I lettori si trovano a essere travolti dalla presenza del Male, sconfinando in esso, pur di sapere, pur di far sopravvivere Rosa. Una eroina romantica che si oppone alle SS, che crede nell'amore, che crede nella speranza di un futuro migliore. Crede nel desiderio e nell'amore che scatta con Ziegler, crede in quel maledetto legame che li rende così forti, ma anche così soli, di fronte a tutto, quel tutto.

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