Viaggio dentro un tempo altro-Lunario di Braccia Rubate
- Giusy Laganà

- 21 ott
- Tempo di lettura: 3 min

Ci sono libri che si leggono, altri che si consultano. Poi ci sono quelli che si vivono. Lunario di Braccia Rubate, a cura di Barbara Bernardini e Maria Claudia Ferrari Bellisario, pubblicato da Nottetempo nell’ottobre del 2025, appartiene senza dubbio a questa terza categoria. È un libro-oggetto, un diario del tempo naturale, un percorso interiore che si dipana seguendo non il calendario gregoriano, ma le fasi della luna. Come appassionata lettrice e autrice di questo blog, da anni esploro libri che ci portano lontano — geograficamente, temporalmente o interiormente. Lunario di Braccia Rubate non è un semplice compendio di curiosità lunari: è un invito gentile ma potente a rallentare, a restituire dignità a ciò che di solito la modernità definisce “minore”: il silenzio, l’attesa, il gesto ripetuto, la cura della terra, la parola scritta a mano.
Il lunario si struttura in tredici mesi lunari, ciascuno suddiviso in quattro fasi: nuova, crescente, piena, calante. Ogni sezione è arricchita da pratiche, suggerimenti, meditazioni, ricette, spunti di orticoltura e piccoli rituali. Ma non c’è nulla di new age o forzatamente spirituale: tutto è profondamente radicato nella terra, nella cura, nel quotidiano. La luna, scrivono le curatrici, è «col suo silenzioso mistero, la sua luce riflessa e seducente, i suoi tempi lenti, ciclici, femminili». Ed è proprio questa la chiave: Lunario di Braccia Rubate non propone un’agenda da riempire, ma uno spazio da abitare. In un’epoca in cui la produttività sembra dominare ogni aspetto della vita, questo libro ci invita a tornare al respiro lento delle stagioni, delle foglie, delle maree interiori. Ogni parola che annotiamo, ogni pensiero che raccogliamo, diventa seme nel nostro giardino personale. Il libro invita a scrivere, a riflettere, a lasciare traccia di sé, seguendo le fasi lunari — non come superstizione, ma come mappa simbolica e naturale di un ritmo più profondo, che ci riguarda tutti. La dimensione corporea è altrettanto presente: esercizi di yoga kundalini, piccoli rituali di presenza, attenzione alla terra. In questo senso, il lunario si configura come un ponte tra gesto e parola, tra materia e simbolo.
Dal punto di vista estetico, il libro è bellissimo: impaginazione curata, illustrazioni evocative, carta che invita alla scrittura e alla consultazione frequente. È evidente che non si tratta di un prodotto editoriale commerciale, ma di un lavoro nato con amore e visione. Lunario di Braccia Rubate è fatto per essere sfogliato, vissuto, sporcato di terra o tè, portato con sé durante una passeggiata o una sera di luna piena.
Come lettrice appassionata, amante dei libri che sanno nutrire non solo la mente ma anche l’immaginazione e il quotidiano, ho trovato in Lunario di Braccia Rubate qualcosa di raro: un tempo diverso, parallelo, possibile. Questo libro non è solo un calendario lunare, né un’agenda di consigli pratici. È un vero e proprio viaggio dentro un’altra idea di tempo: ciclico, naturale, femminile, intuitivo. Ogni mese lunare diventa un piccolo mondo da esplorare, con le sue fasi, i suoi silenzi, le sue azioni. Ho amato in particolare la combinazione tra riflessioni, pratiche di yoga, ricette, orto e scrittura — come se ogni pagina fosse un gesto da fare con le mani e con il cuore. La scrittura è accogliente, mai pretenziosa. L’estetica curata (illustrazioni, impaginazione, tono visivo) lo rende un oggetto bello da avere accanto, sul comodino o sul tavolo di cucina. Ma ciò che mi ha colpita di più è la sua capacità di ridare dignità al piccolo, al lento, all’interiore. In un mondo che ci chiede sempre di correre, questo libro invita a seminare, ascoltare, sentire. Ed è un invito che — da lettrice — ho accolto con gratitudine. Un lunario da vivere, non solo da leggere.





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