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  • Giusy & Isabella

Un libro per amico

“Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?”

(Harper Lee).


Amare i libri è un sentimento che si impara a riconoscere. Ciascuno di noi è predisposto alla lettura, alla ricerca della meraviglia tra le pagine, ma non sempre è abituato a farlo. Leggere per passione è una vera e propria pratica che si può alimentare con l'educazione, sin dalla tenera età dei bambini; anche quando non sanno ancora leggere da soli e sono più affascinati da forma e illustrazioni e si lasciano ammaliare dalle parole che ci sentono pronunciare.


Perché parliamo di questo? Ciascuno di noi quando ripensa a un libro che lo ha cambiato, formato, definito, torna sempre a un passato non prossimo, ma remoto; alle prime letture di infanzia o adolescenza, quando un libro aveva anche il sapore di affermazione e trasgressione. Se da un lato citiamo spesso, noi donne soprattutto, Piccole donne e Orgoglio e pregiudizio, dall'altro però non possiamo non citare Il secondo sessoIl secolo breve o ancora Il giovane Holden e It per poi passare da Mrs Dalloway e Notre dame de Paris.


Definire quale sia il libro capace di far fare un salto formativo è impossibile perché entrano in gioco personalità, momento storico, esigenze personali. Esiste un libro perfetto per ciascuno di noi e per quel momento esatto: un lettore di classe A è quello che riesce a scovarlo senza imbattersi in troppi "errori" di percorso. Se per qualcuno è un mattone polacco minimalista di scrittore morto suicida, per qualcun altro è un classico, per un altro un saggio e così all'infinito.

L’amore per i libri è qualcosa che ti porti dentro senza attenuanti. È qualcosa che fa parte di te nolente o volente. Quando ti prendono in giro perché non capiscono perché tu abbia questa passione così forte, puoi prenderne solo le distanze perché in quel momento le semplici spiegazioni o giustificazioni fanno parte di un linguaggio che non ti appartiene. Leggere è vita. Leggere è un dolce rifugio. Leggere è quella parte della tua anima destinata solo alle pagine e a pochi eletti.

Quando Giusy ha iniziato a leggere?

Ho iniziato a leggere intorno ai quattro anni. Non dimenticherò mai il mio primo libro che custodivo sotto il cuscino con la copertina verde acqua e il racconto di un cerbiatto nel bosco che non era Bambi. Successivamente amici di famiglia mi regalarono un cofanetto dei Fratelli Grimm che mia madre ha provveduto a buttare molti anni dopo e a cui ripenso davvero con molta nostalgia e poco dopo Il diario di Anna Frank. Il mio primo romanzo che mi ha trasmesso l’amore per i libri è Piccole Donne di Louise May Alcott. Ero davvero piccina, credo avessi circa sei anni. Da quel momento, un libro in regalo era per me la porta verso un nuovo mondo. Avevo molti giocattoli perché ero una lettrice ingorda, ma rimanevo comunque una bambina capricciosa e avida. Il regalo più bello in assoluto della mia infanzia è stato sicuramente il libro di Piccole donne, e dopo qualche anno la macchina da scrivere. Tra i tanti libri classici del Battello a Vapore scolastici e non, successivamente un libro che ha contribuito ad accrescere la mia passione per i libri è Il mondo di Sofia di Jostein Gaarder. Una volta al liceo mi sono innamorata di Orgoglio e Pregiudizio, Emma, Il piacere, Il giorno della civetta, Il gattopardo, La luna e il falò, Le notti bianche, Il giovane Holden, Una stanza tutta per sé (anche se per Virginia Woolf è un’altra storia), Ulysse, Cent’anni di solitudine. Autori come Murakami, King, Baudelaire, Dickinson, Ernaux, Morante, Moravia, Sartre e poi una delle mie autrici preferite che mi ha accompagnata durante la maturità, Simone Beauvoir. Tutti libri che mi hanno formata e che, immancabilmente, fanno parte di me. Tutto quello che ho letto finora hanno educato la me nella mia vita parallela che ho nella stanza dei libri. Tante storie, tante parole, tante pagine che non mi lasceranno mai. Ho molti classici ancora da scoprire e tanti scrittori emergenti che ho conosciuto e che mi appassionano giorno dopo giorno. Tutto invecchia, tranne un buon libro.

Quali sono le letture del cuore di Isabella?

Il mio libro del cuore, quello da leggere e rileggere è Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen, quello che invece ricordo con più affetto è Una ragazza fuori moda della Alcott (vecchio romanzo in edizione club degli editori della mamma) perché è stata la prima lettura d'infanzia che mi ha avvicinata all'essere una donna; ma oggi vogliamo puntare l'accento sul libro che ha dato una svolta alla nostra formazione personale, ebbene non poteva che essere Le notti bianche di Dostoevskij, scovato per caso in libreria tra libroni enormi. Nel periodo dell'università amavo perdermi tra le librerie di Catania, sbirciare scaffale per scaffale, senza un obiettivo preciso. In una di queste "retate", ecco un piccolo libricino incastrato tra i suoi fratelli ben più voluminosi che gridava a gran voce per farsi notare. Un tesoro nascosto che avrebbe cambiato sostanzialmente il senso della lettura e la percezione di me stessa. Una lettura che in quegli anni  sembrava proprio scritta per quel momento, quelle sensazioni, quel frammento di vita. Un libro che, riletto negli anni, ha aggiunto sempre qualcosa in più, come se le parole si inscrivessero in nuovi incastri e raccontassero sempre cose nuove pur restando ferme a se stesse. Ci sono stati tantissimi libri che poi si sono aggrovigliati con le mie passioni e i miei periodi (un po' come Picasso con i colori): Hobsbawn, la Arendt, la Beauvoir nel mio periodo storico politicante; Kant, Kirkegaard, Aristotele nel mio periodo filosofico; Roth e Carver nel mio periodo americano... ok lo so sto prendendo una piega che non finirà, mi blocco prima di inondarvi di libri e autori.

Raccontateci quali sono state le vostre letture formative, cambia vita; che sia stata una fiaba, un racconto, un romanzo, un saggio ogni lettura è un viaggio straordinario con lo stesso identico valore.

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