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  • Giusy Laganà

L'evento della scrittura - di Sara Durantini


"Colette, Marguerite Duras, Annie Ernaux. Tre donne, tre icone della letteratura francese che hanno saputo costruire il proprio percorso narrativo edificando un nuovo linguaggio letterario. Ciascuna ha indicato un differente modo di guardare e sentire il mondo, i loro libri hanno attraversato il ventesimo secolo giungendo fino a noi per tracciare una via alternativa per la narrazione della voce femminile."

Il 9 aprile 2021 é uscito per 13Lab Editore, una bellissima realtà editoriale milanese, il secondo libro di Sara Durantini. Il libro, "L'evento della scrittura", ripercorre in modo magistrale e delicato, l'idea di scrittura di tre autrici che hanno contribuito a cambiare la letteratura europea e internazionale, facendo della letteratura femminile un veicolo di inclusione sociale e denuncia per la condizione della donna.

Ciascuna delle autrici raccontate da Sara Durantini, ha creato un nuovo modo di raccontare in grado di arrivare fino alle nostre vite di oggi, descrivendo una realtà femminile, prima soffocata dal dominio dell'onnipresenza maschile, dentro e fuori dalla letteratura.

La loro é una lingua che parla liberamente di donne, senza vincoli e freni inibitori, senza costrutti sociali. Prima di ogni cosa é una lingua che converte le parole in sentire femminile, scrive l'autrice.

E' una lingua libera che rende libere le donne. Grazie a Colette, Marguerite Duras e a Ennie Ernaux, la letteratura diventa un veicolo di inclusione sociale, le parole diventano lo strumento per liberare dai dogmi sociali precedenti.


Colette é una donna di lettere e di cultura, grande osservatrice del mondo, amante della compagnia, trafitta dallo scorrere tirannico del tempo. La scrittura diventa per lei accoglienza e indagine del passato e della memoria specie della sua infanzia.

"Ogni carenza vissuta nell'infanzia spinge la persona a ricercare per tutta la vita ciò che le è mancato. Pertanto ogni relazione futura rappresenterà una continua (e inconscia) ricerca di quei feedback affettivi e intellettivi che tanto sono mancanti nell'infanzia".

Dopo Colette, Sara Durantini continua la sua analisi con la letteratura di Marguerite Duras. La sua scrittura continua sull'onda di Colette ma rincorre, cerca di afferrare, enfatizzando la carnalità dell'autrice precedente, mescolando finzione e verità. Unite dalla fedeltà alla scrittura e all'amore, nonostante i dolori e le vite travagliate.

Sarà poi Annie Ernaux, nata quattordici anni prima della morte di Colette, a Lillebonne, divenuta oggi un classico contemporaneo ed erede letterario di Simone De Beauvoir, a rappresentare la somma di Colette e Marguerite Duras.

A differenza delle due autrici francesi precedenti, Annie Ernaux, spiega Sara Durantini, compie un passo avanti: nella memoria include i fatti sociali. La letteratura diventa un fatto sociologico capace di fare dell'autobiografia un evento universale e inclusivo.

"Annie Ernaux scrive la vita. Ma non la sua vita.Scrive "la" vita. Con le sue ferite, i suoi dolori, le rinunce e le privazioni ma anche l'abbondanza, i mutamenti. Eventi collettivi che ognuno sperimenta in modo individuale".

Un libro in grado di far emozionare i lettori (io personalmente ero commossa dalle parole di Sara e dal percorso di ripresa di tre autrici che amo e di cui condivido il pensiero) e trasmettere amore e passione per la letteratura attraverso la storia letteraria e biografica di tre donne che rimarranno per sempre eterne.

Laureata in lettere moderne presso l'Università degli studi di Parma, vincitrice dell'edizione 2005-2006 del Premio Tondelli per la sezione inediti con il lungo racconto L’odore del fieno, pubblica nel 2007 il primo romanzo, Nel nome del padre, con la casa editrice Fernandel. Nel corso degli anni ha collaborato con diverse redazioni e testate giornalistiche quali DirettaNews, il portale della capitale RomaExplorer, Letteratu, CaffèNews Magazine e con l'Agenzia letteraria Sul Romanzo.

Dal 2011 cura e gestisce il blog di arte e letteratura Corsi e Rincorsi.

Collabora con varie riviste letterarie del circuito parmense tra il 2006 e il 2008. Negli anni successivi partecipa ad antologie: nel 2008 Quello che c'è tra di noi (Manni Editore,), nel 2009 Dizionario affettivo della lingua italiana (Fandango Libri), nel 2011 Orbite vuote (Intermezzi Editore).

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