Anna sta coi morti - di Daniele Scalese, l'amore é un tentativo di autodefinizione |
"L'amore é un tentativo di autodefinizione. Ma ti fa solo dipendere da qualcosa. Il consumismo é il tentativo di riempire un vuoto interiore con le cose: le relazioni fanno lo stesso con le persone. Tutto nasce da un vuoto. Ne riempi uno e ne formi un altro."
Una malattia che anziché unire non fa altro che dividere. Ci si aspetta da chi si ha vicino l'amore più incondizionato e totale, invece accade l'allontanamento. Si scopre una distanza sempre più grande e profonda tra Anna ed Enzo quando scoprono che stanno aspettando il loro primo figlio ma anche la presenza di un'altra sorpresa, la malattia di lei, una forma di leucemia che corre veloce e che appare inarrestabile. L'unica possibilità é tentare la chemio, mettendo in pericolo quella vita che si fa largo tra la morte. Anna pero' vuole salvare il bambino, il simbolo di quell'amore con Enzo, rinunciando alla terapia e alle cure mediche e quando, la malattia inizia a ucciderla giorno dopo giorno,lascia il lavoro in obitorio, costretta a rimanere rintanata a casa impotente.
"Alle tre di notte gli occhi di Anna cercavano risposte che la mia bocca non poteva dare. Lu chiuse e smise di respirare. Stava morendo, lo sapevo. Un medico ammise che quello che stavamo facendo era folle. Stavamo facendo come se fosse una decisione condivisa. Affermò che scommettere sulla gravidanza avrebbe portato alla perdita di entrambe le vite. La nostra era una scelta presuntuosa.
Nessuno è più forte della malattia. Senza chemio Anna si era condannata."
Accanto ad Anna c'é Enzo, un uomo con una vita interiore molto complessa e che vorrebbe che la vita non cambiasse mai ma non può fare nulla per fermarla. Così, semplice spettatore della storia di un’altra protagonista, il crollo avviene nell'immediato, quando viene annunciata la gravidanza e la malattia della donna che ama, o che crede di amare. Tutto gli crolla addosso come una colata di cemento sulla testa. La fatica di stare accanto a una giovane donna che sta morendo, la stancante ricerca di un nuovo lavoro, la sostituzione più tardi di Anna in obitorio, causano in lui degli spossamenti emotivi che lo riportano al giorno in cui ha perso sua sorella Eva per un problema cardiaco. Il contatto con i cadaveri che arrivano in obitorio lo portano indietro nel suo percorso esistenziale, a partire dall'abbandono del padre, al nucleo originario dove nasce il suo dolore più autentico, soffocato per troppo tempo.
La narrazione corre veloce, scorre limpidamente come acqua cristallina, accompagnata da un arcobaleno di elementi simbolici, di ricordi onirici, di personaggi caratterizzati da luci e ombre quasi in una visione in chiaro scuro. All'interno dell'obitorio, Enzo incontra Alberto, Emilia, Federico, tutti personaggi che non si riescono a conoscere del tutto sempre altrove e mai nel qui e ora con molti segreti che fuoriescono solo al calare del sole. Presenze che ricordano quelle di Shining di Stephen King, mostri che vanno e vengono da un cassetto della mente lasciato socchiuso.
Sotto suggerimento di Enzo, Anna rilascia delle interviste per il programma televisivo Ricordati di santificare i vivi, partecipa e si presenta sui social raccontando, giorno per giorno, il suo percorso. Mentre malattia e gravidanza avanzano di pari passo, Anna si mostra in pubblico sempre più forte, decisa della propria battaglia, ma lontano dalle telecamere é una donna fragile, vulnerabile specialmente nella relazione con Enzo. La disperazione dovuta ai sensi di colpa, la debolezza causata dalla malattia si trasformano in risentimento all’interno della coppia. L'amore viene messo da parte come una vecchia coperta che puzza di odore stantio e che ha perso quei profumi che facevano stare bene e che allietavano le ore. Il dolore riporta alla luce i vuoti, il bisogno di concepire un figlio per colmarli. Ma una nuova vita non sempre porta luce, spesso, se il rapporto é tremolante, porta oscurità e incertezza. Mentre lei sale agli onori della cronaca, lui scende nelle profondità dell’obitorio e la sostituisce nel suo lavoro, lì tra i lettini e le celle in cui i colleghi sembrano seppellire verità inconfessate.
La morte e la vita si intrecciano di continuo attraverso una scrittura "minimalista" ma graffiante, come é stata definita dalla maggior parte dei lettori di Daniele Scalese. Potrebbe apparentemente sembrare un libro sulla morte. La sorpresa che rivela é, invece, che si tratta di un romanzo noir sulla vita e sulla speranza che spesso travolge tutto. Il dolore distrugge la vita ma ne riporta a galla le cicatrici curate troppo frettolosamente.
Narrando con uno stile asciutto e straniante la crisi di una coppia che si sta disunendo, “Anna sta coi morti” lega due attese, quella di un figlio e quella di un lutto, in bilico tra la sovraesposizione mediatica e l’intimità della malattia, tra ciò che ci si porterà nella tomba e ciò che si vuole dire prima che sia troppo tardi.
Daniele Scalese è nato a Taranto nel 1988, si è laureato in Scienze Politiche a Milano e lavora nel campo del marketing e della comunicazione. È autore di Nero (Eremon Edizioni, 2017 – ebook), un romanzo sulla mercificazione dell'uomo contemporaneo e ha frequentato un master in scrittura creativa allo Iulm.Autore anche di due romanzi (Le streghe, Virgilio, e Non desiderare la roba d’altri, Porto Seguro).
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