Tre vivi, tre morti - di Ruska Jorjoliani
"Prima di spingerlo e spalancarlo, prima di salutare distrattamente la bidella, di abbassare la testa alla vista del direttore fermo in fondo al corridoio, aveva avuto la sensazione di essersi allontanata da sé stessa tanto da non riuscire a trovare la via del ritorno. E non disse al marito che, riflettendoci, capiva di avere pensato per due, respirato il doppio dell'ossigeno, osservato le cose da più angolazioni e, per tornare una, avrebbe dovuto fare un giro largo, benché non fosse detto che, a quel punto, si sarebbe ritrovata la stessa di prima".
Il libro in oggetto è stato il libro del mese di aprile per il gruppo di lettura #RagazziTraLePagine. Un libro alquanto difficile da seguire. Personalmente ho provato tanta confusione. Ho apprezzato molto, la vita parallela e caotica dei due personaggi protagonisti, Modesto e Aurora, marito e moglie.
Sembrano due che non si sono mai detti le cose come stanno davvero. Questo è stato interessante.
Chi mi conosce, sa bene che amo le storie che, per una serie di motivazioni tragiche e non, rimangono sospese.
Il loro matrimonio è un rapporto infelice. Apparentemente collegati tra di loro, a distanza possono essere osservati meglio. Ma chi sono davvero Aurora e Modesto nel loro privato quando nessuno può vederli?
Le tre parti del libro raccontato frammenti della loro esistenza intrecciata anche con altri personaggi, tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta, tra passato e presente. Una ricostruzione famigliare interpretata da una diversa angolazione.
Nata nel 1985 a Mestia, in Georgia, dal 2007 vive stabilmente a Palermo. Inizia a scrivere dieci anni fa, in italiano. Nel 2009 vince il premio Mondello Giovani SMS Poesia con un componimento dedicato a Dino Campana. Nel 2015 esordisce con La tua presenza è come una città (Corrimano Edizioni), di cui nel luglio 2018 è uscita la traduzione tedesca. Tre vivi, tre morti è il suo secondo romanzo.
Una giovane autrice dalla scrittura molto particolare,