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Giusy Laganà per Viaggi Letterari

La parola magica - di Anna Siccardi. Racconti dedicati a chi sta tornando.




"Le sembravano scenari plausibili, anzi quasi logici, perché pensava che la fragilità attirasse per natura impulsi cattivi, come un vuoto da riempire, una frase da finire".


Dodici racconti come i dodici passi degli Alcolisti Anonimi, La parola magica é dedicato a tutti coloro che si sono persi e stanno tornando o a tutti coloro che si sono smarriti per sempre. In un intreccio di dense storie di uomini e donne, vittime dei loro demoni, l'apatia, l'alcool, le droghe e illusioni sbagliate, ogni racconto fa emergere una parola "speciale", quasi magica, un monito che codifica e attribuisce un nome allo smarrimento dell'animo umano, vero protagonista del libro. Le relazioni sono analizzate in modo attento e scientifico, ma rivelano un'unica soluzione al cosiddetto male di vivere. La serenità o felicità, dipende dall'intensità che gli vogliamo attribuire, é nascosta solo dietro una grande parola magica: accettazione.

Solo attraverso il perdono e l'accettazione dei nostri errori o i nostri vuoti possiamo trovarla, lasciando andare tutto ciò che ci ha ferito spingendoci allo smarrimento.


"Per un attimo, la distanza dalla propria vita gli parve siderale, quanto quella tra Milano e Tokyo, tra l'uomo che aveva voluto essere e quello che era diventato, e si sentì improvvisamente perduto, deflagrato nel tempo per troppa leggerezza, troppe bugie, troppa droga, troppe confessioni cristalline snocciolate a perfetti sconosciuti."


Sono storie di vita particolari dove nessuno ha una vita "piatta". I sette personaggi, spesso connessi tra di essi, sono uomini e donne con vissuti ricchi di cicatrici, carichi di perdite e dolore. Troverete chi non riesce a elaborare il proprio passato, lutti o perdite, chi non riesce a lasciar andare un matrimonio fallito, chi non riesce a riprendere la giusta via per una vita con meno eccessi.


"Era questo che era mancati: qualcosa da raccontare. Non si erano più raccontati storie, solo ora se ne rendeva conto. Aveva lasciato che le storie si spegnessero a una a una come candele,aveva perso interesse nel raccontarle e nell'ascoltarle, e lo spazio lasciato vuoto tra loro si era riempito di programmi, di commenti, di raccordi. La fine dell'amore é la fine delle storie."


Il mio preferito dei dodici racconti? Il nono. Perché? In questo racconto l'incontro tra Chiara e Matteo avviene al buio. L'ansia è descritta come "una bestia insaziabile". Il rapporto tra una ragazza volontaria e un cieco é surreale, profondo e metaforico. Il buio é il luogo gentile dove si sono incontrati, dove entrambi possono essere uguali. Un buio non solo visivo, ma esistenziale. La paura della fragilità dell'altro diventa un nemico onnipresente. Diventa freno, diventa paura. Diventa non forza, ma debolezza. Il buio che ingoia e spezza, sommerge e non lascia scampo.

La precarietà dell'umano s'intreccia con la speranza finale che forse nulla é perduto, che forse il dolore da qualche parte può portare.


"La parola magica", edito NN, é stato il libro del mese di marzo del gruppo di lettura social #RagazziTraLePagine, un viaggio collettivo che ha portato alla luce tante "parole speciali". Per seguirci potete farlo attraverso i seguenti profili:

@a_tuttovolume_libri_con_gabrio @luca_massignani, @labibliotecadelcorsini, @libridimarmo, @matteo_zanini @readeat_libridamangiare, @lettriceperpassione!

Anna Siccardi vive a Milano e si è laureata in Estetica e in Storia dell’arte. Diplomata in Drammaturgia alla Scuola Civica Paolo Grassi, ha scritto testi teatrali e cortometraggi, e collabora con Harper’s Bazaar. La parola magica è il suo esordio letterario. Un esordio sconvolgente per la profondità dei significati che ne emerge. I suoi racconti sono ironici e surreali, ma permettono di uscire dal buio che abbiamo attorno, che abbiamo dentro. Quel silenzio misurato attraverso la distanza, l'accettazione, l'ansia, la resilienza. Semplicemente attraverso la nostra storia.

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