Il dilemma di Cucuzzedda - di Giovanni Lo Giudice
"I suoi errori, le sue leggerezze, le sue amarezze, le sue frustrazioni, lo rincorrevano spesso come fantasmi nelle notti senza luna, ricacciandolo a volte nella penombra di una lurida cantina o dietro al tavolo di un ristorante qualunque in compagnia di gente non proprio perbene. A volte lo incatenavano alle antiche solitudini di un'umida e inospitale prigione. A volte gli smorzavano il cuore, nel bel mezzo di un triste abbandono o di un ultimo abbraccio prima dell'ennesimo addio. Fantasmi senza volto, senza nome."
Giovanni Lo Giudice torna con un nuovo romanzo, questa volta edito L'Erudita, con una storia emotiva ricca di colpi di scena e tante emozioni dinnanzi all'imprevedibilità della vita e alle scelte sbagliate di gioventù. Questa volta non ci sono viaggi nel tempo o incontri nel futuro. Questa volta il nostro caro autore ci fa leggere un viaggio introspettivo all'interno della vita del protagonista: il Cavalier Carmelo Maimone. Un uomo siciliano che nella piena maturità dei suoi anni si trova a dover fare i conti con i sensi di colpa e i dilemmi sospesi della propria esistenza.
"Era come se quei dannati quarant'anni in terra americana fossero stampati sul suo volto e leggibili agli occhi della gente. Tutte le azioni indegne, le vergogne, gli innumerevoli errori della sua vita sembravano quasi trasparire dal suo sguardo malinconico, inseguendo la gente per strada: quella gente sempre più reticente, sempre più inarrivabile".
Tutto questo avviene quando nella sua amata Sicilia ritrova una famiglia con una tartaruga dal nome Cucuzzedda, lo stesso nome dato all'animaletto che aveva regalato, tantissimi anni prima, al suo grande amore, prima di sbarcare in America.
"Per un attimo Carmelo si imbambolò fermo sulla battigia, coi piedi nudi carezzati dalle onde, ad immaginare quell'improvvisa metamorfosi che il mondo innanzi a lui avrebbe realizzato già dall'indomani, cominciando dal momento canonico della colazione al bar di Agostino".
Nell'incontro con Riccardo e sua figlia Erica, Carmelo, uomo d'onore e tutto d'un pezzo, inizia a ripercorrere a ritroso la sua gioventù, sino a quando, innamorato della giovane Rosalia e dopo averle regalato la piccola Cucuzzedda, arriva in America. Negli States purtroppo Carmelo, troppo giovane e inesperto, uomo di parola di uno stampo scomparso negli anni, venne a contatto con la mala del posto. Qui trascorse gli anni in galera tormentato dalla perdita della famiglia che si era costruito negli anni e nel rimpianto di ciò che avrebbe potuto creare con il suo primo amore giovanile. L'incontro con Cucuzzedda tanti anni dopo, scatena in lui un grosso dilemma. Se Riccardo fosse davvero suo figlio? Quell'errore incosciente di gioventù commesso nell'amore per Rosalia potrebbe essere davvero lui?
"L'indomani doveva essere il giorno fatidico della metamorfosi: sarebbe bastato essere finalmente spontaneo, disponibile, disinvolto, amorevole, rassicurante come a casa di Riccardo; sarebbe bastato mettere da parte la propria insicurezza, la tristezza, il dilaniante senso di colpa e di vergogna, togliere quella maschera grigia di solitudine e malinconia".
Carmelo Maimone racconta delle sue esperienze di vita, difficili e paradossali alle volte, attraverso flashback e ricordi, di una esistenza segnata dall'abbandono dei propri affetti e la ricerca di un riscatto sociale che arriva solo in tarda età. Giovanni Lo Giudice ci insegna, tra queste pagine, l'importanza dei legami e la loro risonanza, anche a distanza di molti anni attraverso incontri improvvisi e impensabili. Riccardo sarà davvero suo figlio? Cucuzzedda sarà davvero quell'animaletto regalato anni prima alla sua Rosalia prima di salpare per l'America?
Una lettura vivace dai versi di una commedia sui dilemmi della vita e delle sue consapevolezze. Una storia dove paradossi, coincidenze e legami s'intrecciano in eventi esplosivi che cambiano le carte in tavola velocemente. Un libro su ciò che é stato ieri che torna prepotentemente nell'oggi, con la forza di un vulcano, per mettere pace e chiarire le leggi della vita: tutto quello che é stato fatto, prima o poi, come una marea, torna sempre.
Un uomo prima o poi si troverà a riflettere sui rimorsi e sui rimpianti, su quello che ha potuto fare e a quello che ha dovuto rinunciare. La nostra vita é fatta di scelte giuste e sbagliate, incontri e affetti temporanei e permanenti, buone e cattive occasioni, ma prima di tutto é fatta di riflessioni e pensieri che trasformano ogni cosa di fronte al nulla.
Giovanni Lo Giudice, nato a Enna nel 1962, attualmente vive in Piemonte, a Borgosesia, dove é medico internista ospedaliero. Da anni coltiva la passione per la scrittura. Ha pubblicato le raccolte di poesia Qualcuno crede ancora (2004), Cent'anni e un minuto (2009), La luna e i lacchè (2014), i romanzi Effetto Jeremy (2013) e Ma che storia é questa (2017). Giovanni Lo Giudice é una persona splendida e sincera che mette la scrittura al primo posto sempre senza pensare al profitto o al marketing. Eclettico e appassionato di teatro, é un autore da scoprire per la sua scrittura energica e vivace. Con questo ultimo libro torna con una storia emotiva sui dilemmi della vita, sull'importanza di quello che diventiamo e su quello che siamo stati. La storia di Carmelo vi appassionerà, tra comicità e momenti di riflessione, tra brioche col tuppo da Agostino e un treno per una Milano innevata alla scoperta di un figlio ritrovato. Giovanni Lo Giudice con questo libro, a mio parere, si é superato. Ha costruito un personaggio, quello di Carmelo, che ricorda gli eroi romantici dei grandi classici. Carmelo é un uomo ricco di valori e consuetudini, rispetti e doveri, un uomo capace di sacrificarsi, pur di riunire la sua famiglia e quell'amore perduto.