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Giusy Laganà per Viaggi Letterari

Atti osceni in luogo privato - di Marco Missiroli


"Ti vedevo a mille chilometri di distanza con la paura di scegliere tra la vita e l'oscenità, senza sapere che sono la stessa cosa. L'osceno é il tumulto privato che ognuno ha, e che i liberi vivono. Si chiama esistere, e a volte diventa sentimento".

Mi sono innamorata di questo libro sin dalle prime pagine per la sua sensibile e profonda bellezza. Leggerlo significa esplorare con il caleidoscopio le sfumature dei sentimenti umani, la voglia di liberarsi dai dogmi infantili, il desiderio di conquista del proprio sé nel mondo degli adulti. Le ultime pagine sono catartiche e commoventi perché racchiudono il percorso del protagonista nella vita attraverso le vittoriose conquiste e le amare perdite.

E' la storia di Libero Marsell, dodicenne che inizia il suo cammino verso l'educazione sentimentale. Il suo nome lo rende già, fin da bambino, uno spirito libero e vagante tra le emozioni. La storia é raccontata in prima persona proprio da Libero. La famiglia si é da poco trasferita da Milano a Parigi e la madre ha iniziato a tradire il padre. Libero inizia a misurare il fascino della madre, la prima donna della sua vita, e dei sentimenti di amarezza del padre che affonda le sue consolazioni nella letteratura. Il libro si divide in diversi capitoli: infanzia, adolescenza, giovinezza, maturità, adultità e nascita.

Le Grand Liberò, come lo chiama l'amica Marie, bibliotecaria e dispensatrice di saggezza, innamorata dei libri e della sua solitudine, é pronto a conoscere la perdita di sé nel sesso e nell'amore, una volta raggiunta l'adolescenza. Lunette, il suo grande amore, lo porta sin dove arrivano, insieme alla dedizione, la gelosia e lo strazio.

"Feci due passi e mi avvicinai a lei, da Deauville la differenza di altezza si era assottigliata. La baciai sulla guancia. Così percepii cosa voleva dire sorprendere una donna. Dava un senso di compiutezza. E quando andai a compilare i moduli per il prestito mi accorsi che sì, stava accadendo, la soggezione nel confronti del femminile era meno pronunciata. I libri spostavano la mia gravità, e attuavano una legge: avevano iniziato a mettermi al mondo".


Ma quando quella passione si strappa e lo ferisce, é tempo di scappare dalla labirintica Parigi e ritornare a Milano. Così dallo Straniero di Camus al Deserto dei Tartari di Buzzati, dai Deux Magots, caffè esistenzialista, all'osteria di Giorgio sui Navigli, Libero impara a conoscere chi é davvero, per liberarsi del suo passato e poter sperimentare il presente e raggiungere l'uomo che vuole diventare nel futuro.

"Il legame tra le donne della mia vita andò oltre anche alla passione comune per le sculture cubiste e all'abitudine di visitare il Centre Pompidou nelle aperture serali. La scintilla nacque per una gentilezza che accadde a metà cena, quando la pirofila aveva rischiato di marchiare a fuoco le dita di mia madre".

La bellezza di Libero risiede nella sua totalità. Lui é un personaggio che vive e cresce con il lettore dentro queste pagine di Missiroli, leggero come la giovinezza nei film di Truffaut e sensibile come i poeti. Una volta trasferito a Milano, incontra i suoi vecchi amici e inizia a lavorare, dopo aver scelto Giurisprudenza per diventare un avvocato giusto dalla parte dei più deboli. Qui sperimenta il dolore per la cicatrice chiamata "Lunette" che con molta fatica deve curare e guarire. Ma Libero deve andare avanti e sperimentare per crescere. Incontra Frida e molte altre. Sperimenta il sesso e impara cosa significa sedurre una donna. Conosce il significato dell'amore solo quando incontra Anna, la fidanzata storica del suo migliore amico. Comprende il rapporto tra sua madre e Emmanuel, il miglior amico di suo padre e l'amante di sua madre. Libero é diventato Emmanuel senza saperlo, perché ha incontrato per caso quel sentimento che lo rende compiuto e completo.


"Aveva questo modo di sfiorare le cose, si posava su un fermacarte e su una penna, restava soprappensiero per introiettare ognuna di quelle materie. Rimasi alle sue spalle, lei fissava la fotografia della mia tartaruga Robespierre, le accarezzai la nuca. Si voltò e mi abbracciò. Ci tenemmo lì e per la prima volta avvertii la paura che le succedesse qualcosa,e che la mia felicità fosse la sua, e anche i dolori e le apprensioni e le possibilità di qualcosa di buono".

Sperimenta le conquiste, la solitudine, il divertimento, gli abbandoni accompagnato dai libri consigliati dalla sua bibliotecaria parigina Marie, che diventano la sua ancora di salvezza e il porto sicuro nella sua inquietudine. Comprende che la sua vera strada non é fatta di leggi e di tribunali, ma di letteratura e scuola. Cambia università, grazie all'incontro con Anna, si iscrive alla facoltà di Lettere, diventa un insegnante, diventa finalmente l'uomo che deve essere.


"Tentavo il mio volo, avevo le ali stanche. Il battito andava allenato e io comincia a elemosinarlo appena potevo: sorridevo alla proprietaria del bar sotto casa, alla cassiera della Standa, alle donne che mi trasmettevano placidità e che non scendevano sotto i quarantacinque anni. Ogni loro risposta disinfettava la lacerazione lunettiana: così seppi che il mio colibrì era ferito a morte, ma sopravvissuto".



Marco Missiroli (Rimini, 1981), con il suo romanzo d'esordio, Senza Coda (Fanucci, 2995), ha vinto nel 2006 il premio Campiello Opera prima. Per Guanda ha pubblicato Il buio addosso (2207), Bianco (2009, Premio Camusso e premio Tondelli) e Il senso dell'elefante (2012). Atti osceni in luogo privato ha vinto il primo Mondello 2015 ed é tradotto negli Stati Uniti e in Europa. Nel 2019 ha pubblicato per Einaudi, un libro che sta richiamando la curiosità e il favore dei lettori e della critica: Fedeltà.



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