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Giusy Laganà

Lo stronzo geniale. Guida semiseria ai Nino Sarratore - di Raffaella Ferrè

"Lo stronzo geniale" di Raffaella Ferrè, Colonnese Editore, è un libro che gioca con le contraddizioni dell'animo umano e delle dinamiche relazionali, esplorando i comportamenti complessi e talvolta paradossali di una protagonista che si trova a dover fare i conti con un uomo tanto affascinante quanto insopportabile. La scrittura di Ferrè è frizzante, diretta e ricca di humor, ma anche capace di scavare a fondo nei temi della solitudine, della ricerca di sé e delle difficoltà nell'instaurare relazioni autentiche.

 

Il protagonista, uno "stronzo geniale", rappresenta una figura complessa: è brillante, carismatico, ma al contempo egocentrico e distante. La sua personalità diventa un campo di tensione per chi gli sta intorno, come per la protagonista, che si trova ad attrarlo e a respingerlo allo stesso tempo, in un gioco di seduzione e conflitto. Questo rapporto, mai totalmente lineare, è il cuore pulsante della trama, che intreccia situazioni di vita quotidiana con riflessioni più profonde sul valore della gentilezza, dell'autenticità e delle maschere che tutti indossiamo.

 

Raffaella Ferrè si distingue per la sua capacità di rendere i personaggi vividi e reali, portando alla luce le sfumature psicologiche e emotive che caratterizzano i comportamenti umani. La narrazione scorre veloce, grazie a un ritmo serrato e a dialoghi brillanti, che rendono il libro una lettura piacevole ma al contempo riflessiva.


"Lo stronzo geniale" non è solo una storia di amore e di conflitto, ma anche una riflessione sul nostro rapporto con l'altro e con le aspettative che ci imponiamo, rendendolo un romanzo interessante per chi cerca una lettura che mescoli leggerezza e profondità. Il libro riesce a trovare un equilibrio tra il divertente e il serio, senza mai cadere nel banale, e offre spunti di riflessione che restano con il lettore anche dopo aver voltato l'ultima pagina.

 

Lo stronzo geniale è un'opera ironica, brillante e profondamente divertente che si prende gioco delle convenzioni della letteratura e del mito contemporaneo, con un focus particolare sul personaggio di Nino Sarratore, uno dei protagonisti del celebre romanzo L'amica geniale di Elena Ferrante. L'autrice, con la sua penna tagliente e sarcastica, costruisce una guida "semiseria" che esplora le contraddizioni e le caratteristiche di Nino, un personaggio complesso, egocentrico e, a tratti, intollerabile.


Il lettore viene invitato a riflettere sulla figura di Nino Sarratore, non solo come amico e amante di Elena e Lila, ma anche come prototipo dell'intellettuale insopportabile, capace di essere allo stesso tempo geniale e odioso. Lo stronzo geniale non è solo una critica, ma una riflessione sulla fascinazione che i personaggi problematici come Nino esercitano.

 

La guida è costruita in modo spigliato, con un linguaggio che mescola l'analisi seria e la comicità, alternando momenti di riflessione più profonda con spunti leggeri e irriverenti, facendo di questo libro una lettura piacevole e stimolante. La struttura semiseria permette di trattare temi complessi, come l'ambiguità delle relazioni e la figura dell'intellettuale nella società moderna, con una leggerezza che non sminuisce il valore del discorso. Il testo si sviluppa come una sorta di guida semi-seria, un percorso tra le sfumature psicologiche e le caratteristiche di Sarratore, personaggio che, con la sua brillantezza e al contempo la sua arroganza, rappresenta una figura che può essere amata e odiata in egual misura. Ferrè utilizza un tono ironico per indagare i tratti più ambigui e problematici di Nino, ma allo stesso tempo riesce a evocare una riflessione più ampia sulle relazioni umane, sulle dinamiche di potere e sul concetto di "genialità" che a volte si intreccia con l'egoismo e la presunzione.

 

Lo stronzo geniale è una lettura irriverente e divertente, che farà sorridere chi ha amato L'amica geniale e, allo stesso tempo, stimolerà una riflessione più ampia sulla natura del genio e delle sue contraddizioni. Un libro che gioca con i confini tra il serio e il faceto, senza mai perdere di vista l'ironia che caratterizza la figura di Nino Sarratore. In questo saggio, Ferrè costruisce un'analisi brillante e pungente, cercando di delineare con umorismo e acutezza il ritratto di questo "stronzo geniale" che ha suscitato tanto fascino quanto avversione tra i lettori della Ferrante.

 

Ferrè utilizza un tono ironico per indagare i tratti più ambigui e problematici di Nino, ma allo stesso tempo riesce a evocare una riflessione più ampia sulle relazioni umane, sulle dinamiche di potere e sul concetto di "genialità" che a volte si intreccia con l'egoismo e la presunzione.

 

Quello che rende il libro particolarmente interessante è la sua capacità di stimolare una riflessione che va oltre il personaggio di Nino, portando alla luce anche la visione di Ferrè sulla società, sull'amore e sulla ricerca di sé. Nonostante l'argomento sia tratto da un’opera di grande successo, la Ferrè non si limita a un’analisi superficiale, ma mette in discussione le motivazioni e i comportamenti che giustificano o alimentano il personaggio di Sarratore.


Lo stronzo geniale. Guida semiseria ai Nino Sarratore è una lettura divertente e stimolante, ideale per chi ha amato L'amica geniale e vuole approfondire, in maniera originale e riflessiva, uno dei suoi personaggi più complessi. Ferrè, con la sua penna acuta e ironica, offre un’interpretazione fresca e critica di Nino Sarratore, invitando il lettore a riflettere sulla genialità, sull’amore e sui limiti dell’individuo nella società contemporanea.

 

Nino è descritto come un ragazzo dal grande carisma, colto e intraprendente, che attira l'attenzione di molte delle persone intorno a lui. La sua figura è centrale nella vita di Elena, che lo idealizza e lo vede come un simbolo di libertà intellettuale e di aspirazione sociale. Allo stesso tempo, però, Nino è anche un personaggio ambiguo, che non esita a comportarsi in modo egoista e ad approfittarsi dei sentimenti altrui. Le sue azioni sono spesso in contrasto con la sua immagine di intellettuale progressista, creando tensioni sia con Lila che con Elena.

 

La caratterizzazione di Nino da parte della Ferrante è tale da suscitare una serie di emozioni contrastanti nei lettori: da un lato, è difficile non comprendere il suo fascino e la sua capacità di influenzare gli altri, ma dall'altro, si percepisce anche la sua inadeguatezza e la sua inconsapevolezza delle proprie contraddizioni. Questo rende Nino un personaggio dinamico e sfaccettato, che cresce e muta nel corso del romanzo, ma che rimane sempre complesso e mai completamente definito.

 

In definitiva, Nino Sarratore è un personaggio che incarna le tensioni sociali e culturali del suo tempo, rappresentando sia il desiderio di emancipazione che le difficoltà di conciliare ideali e realtà. La sua presenza nelle vite di Elena e Lila ha un impatto profondo, stimolando riflessioni sulla natura delle relazioni, sull'amore e sull'identità. Ma è anche il ritratto del narcisista patologico, intrappolato dal giudizio sociale e incapace di trovare la propria identità, cerca morbosamente di prendersi il centro della scena, sfruttando e manipolando la sognatrice di turno.


La genialità dell'autrice è di aver traslato tutte le paure e le esperienze vissute o passate di ogni donna incarnandole nella figura di Nino, narcisista per eccellenza, ironizzando sulle dinamiche tossiche che si instaurano nelle relazioni con queste personalità. Nino diventa un simbolo da cui scappare ad alta velocità. Una figura malsana che ciascuno di noi ha incontrato almeno una volta nella vita.


Innamorata di Napoli e delle scorribande in motorino, Raffaella R. Ferré è nata a Eboli nel 1983. Prima di Inutili fuochi ha scritto due romanzi: Santa Precaria (Stampa Alternativa, 2008), testo di formazione ambientato nel Sud dell’Italia, e La mia banda suona il porn (80144 edizioni, 2009), storia vera di una band napoletana che dal Premio Ciampi si ritrova a musicare film hard. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati nelle antologie Strozzateci Tutti (Aliberti, 2010) e Non è un paese per donne (Mondadori, 2011). Nel 2008 ha ricevuto una menzione al Premio Giancarlo Siani e nel 2010 ha vinto il Born to Write con il racconto Cliffhanger, edito da marcos y marcos. Suo il testo, letto dall’attrice Isabella Ragonese, scelto per aprire la manifestazione «Se non ora, quando» a Roma.



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