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  • Giusy Laganà

Amico mio- di GianMarco Perale, quando l'amicizia diventa ossessione


"Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po'

e siccome sei molto lontano più forte ti scriverò.

Da quando sei partito c'è una grossa novità,

l'anno vecchio è finito ormai

ma qualcosa ancora qui non va".


Una sera, al rientro dal lavoro, ho trovato un pacchetto fuori dalla porta di casa. Ormai mi é sempre famigliare,lo riconosco immediatamente perché seguo NN Editore da anni e sono sempre affezionata alle loro linee editoriali, mi rispecchiano. Detto questo, quando ho iniziato a leggere Amico mio di GianMarco Perale continuavo a pensare alla canzone L'anno che verrà dell'immenso Lucio Dalla.


Le ossessioni accompagnano l'amicizia specie nell'infanzia e nell'adolescenza, rivelando emozioni feroci e ferite invisibili, capaci di far emergere la nostra natura più autentica e, ogni tanto, più crudele.


Cosa faranno a Leo Fosco?”.

Mia mamma si è tolta gli occhiali e si è strizzata gli occhi. Poi li ha rimessi.

Io ho detto: “Niente. Non faranno niente”.

Tommaso?”.

È vero. Quello che dico. È vero”.

Ascoltami”.

Ti sto ascoltando”.

Hai distrutto il naso a un tuo compagno di classe”.

Delle risate venivano dalle scale del palazzo.

Non ho distrutto niente”.

È il tuo punto di vista”.

Non ho distrutto niente”.

Tommaso”.

Non ho distrutto niente”.


Tom ha tredici anni, é in terza media e nutre un'amicizia esclusiva e totalizzante per il suo compagno Poni. Un giorno, per difendere l'amico con cui condivide tutto, Tom spacca il naso a un compagno di classe senza alcun pentimento o rimorso. Da qui, in un divenire fatto di dialoghi, l'amicizia si trasforma in un disturbo ossessivo compulsivo violando il confine della normalità per sfociare in quello della follia. La paura di perdere il proprio legame, l'amico del cuore, diventa più forte su tutto, anche sulle regole che un ragazzino può non conoscere bene come un adulto.

Gli amici, quelli veri, sono i fratelli che puoi scegliere, anche se prendono poi strade diverse e molto lontane.


Quello che colpisce di questo libro non é solo il valore dell'amicizia che traina la narrazione quanto il ruolo giocato dall'ossessione che domina pagina dopo pagina.

La paura dell'abbandono e di perdere il legame con l'amico amato, diventano pericoli costanti che scatenano comportamenti aggressivi nonostante il protagonista sia solo un ragazzino.


L'assenza delle regole é una conseguenza del mancato senso di colpa, del tutto inesistente, alle azioni di Tom nei confronti dei proprio coetanei fino a perdere totalmente la ragione e sfiorare l'anarchia. La struttura narrativa gioca un ruolo determinante nel racconto di questa ossessione, in primis per il ritmo canzonato che permette di dar voce al tredicenne Tom quando parla sia con gli adulti che con quelli della sua età. In secondo luogo, consente un coinvolgimento maggiore per il lettore che finisce immischiato in questa losca vicenda.


L'amicizia é anche un modo per conoscere sé stessi. Mio nonno diceva sempre che gli amici dicono tutto di noi, forse é vero, forse no.

Io, sotto sotto, credo che avesse ragione. E il nostro modo di difenderli dice tutto.

Gianmarco Perale vive fra Milano e Venezia. Ha frequentato la scuola di scrittura Belleville. Il suo romanzo d'esordio Le cose di Benni (Rizzoli 2021) è stato finalista al Premio POP, al Premio Severino Cesari e nella cinquina finale del Premio Flaiano under 35. Ha lavorato con Walter Siti al podcast Perché Pasolini?


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