Affamata - di Melissa Broder, il corpo é appetito
"Andavo pazza per quella barretta proteica: un concentrato di cioccolato e cremosità dalle notevoli capacità sazianti. Poco tempo prima, esaminando l'incarto, avevo scoperto un subdolo aumento di 20 calorie che mi aveva sconvolta. Quando era successo? Per quanto tempo ne ero stata all'oscuro?"
Rachel ha venticinque anni e vive a Los Angeles. Un lavoro guadagnato con parecchi sacrifici e incertezze per riscattare la sua indipendenza e affermarsi nel mondo. Un corpo da controllare e l'inconsapevolezza di quello che vuole essere veramente. Ha una particolarità che la contraddistingue rispetto alle sue coetanee: calcola ossessivamente le calorie, cerca di ignorare la fame e trae un piacere quasi erotico da quei precisi cibi che si concede. Per sfuggire all'infelicità, Melissa Broder ci racconta che l'unica strada percorribile é tornare a se stesse, affrontando il rischio di non essere conformi e la vertigine del desiderio. Per farlo, qui in questo libro, il corpo é appetito, é uno yogurt ipocalorico mangiato di nascosto, é sesso contro l'ipocrisia.
Rachel utilizza la solitudine come scudo contro le relazioni. La sociopatia si interrompe solo con qualche collega nell'agenzia dello spettacolo dove lavora, e occasionalmente con la sua terapeuta.
Il suo controllo maniacale di ogni cosa la rende stabile, un effetto placebo che la inebria durante il giorno e che difficilmente può essere usato per lunghi periodi. Un giorno infatti, nella sua gelateria preferita, altamente selezionata dal suo disturbo ossessivo compulsivo, incontra Miriam, un tripudio di curve e morbidezze, con cui inizia una relazione.
Definirla relazione pero' appare assai limitato, perché più che rapporto la loro é una vera e propria esplorazione dei corpi attraverso il cibo che consumano insieme e che trabocca di piacere. L'amore innesca una vera e propria rivoluzione nella vita di Rachel che, oltre ad avere un rapporto irrisolto e tossico con la madre, deve fare i conti con la famiglia ortodossa di Miriam.
"Ero stata travolta e posseduta da qualcosa, da una sorta di fantasma che doveva avermi trasmesso Miriam, oppure da un demone che si era risvegliato all'improvviso dopo essere rimasto acquattato per anni. Non perdevo il controllo da quando avevo sedici anni. Credevo che quel demone fosse morto"
Il primo cambiamento che Rachel affronta é relativo all'aumento di peso. Il controllo delle calorie viene meno dopo l'incontro con Miriam, perché tutto diventa eccesso. Il secondo cambiamento che la travolge é il sentimento nei confronti di una donna appartenente a una famiglia ortodossa dove l'omosessualità é inconcepibile.
All'interno di questa meravigliosa lettura, importate é il concetto di identità. Rachel ha un equilibrio costruito che trova sfogo solo nelle serate di Cabaret del giovedì sera dove può esibire la sua vena comica. Per il resto, il suo corpo non può aumentare di un chilo.
Il secondo punto, cruciale, é legato invece a quello della libertà. Lei non può condividere sessualità e sentimenti con Miriam. Questo fa capolinea con la grande questione che affligge la società di oggi, ovvero le difficoltà, anche in termini culturali, di poter essere fluidi. L'ultimo, uno dei più' cruciali punti, é invece legato alle ossessioni.
Il flusso di coscienza che caratterizza la narrazione é costituto da nevrosi ossessive paranoidi che attanagliano ogni singolo aspetto della vita: dai suoi genitori, alla terapia, al cibo, al lavoro, all'abbigliamento.Quello che emerge é un malessere costante che non riesce a esplodere e che alla fine, attraverso l'amore, travolge tutto.
Affamata di Melissa Broder fa parte di un progetto chiamato "Bookrave", il primo esperimento condiviso tra editori di promozione e formazione alla cultura. Questo nuovo progetto si propone di sperimentare nuovi modi di leggere, unire competenze e libri per dar vita a un festival diffuso nella tante librerie aderenti. Il punto di partenza di ogni edizione sarà un tema, e dal 15 settembre al 15 dicembre, quello scelto é legato ai CORPI. L'obbiettivo é che le storie prendano vita quando ne incontrano altre per favorire il dialogo ma anche approfondimenti, generare idee, creare relazioni e nuovi modo di leggere il mondo. Essere bussole e al tempo stesso fare rumore (to rave che significa parlare con entusiasmo e senza controllo) con la lettura.
La storia di Rachel, raccontata da Melissa Broder, può apparire a prima vista eccessiva e ovviamente patologica, ma dietro si nasconde un mondo fatto di insicurezze e paure. Un po' come in The Village (film del 2004, diretto e sceneggiato dal regista indianoamericano M. Night Shyamalan) dove gli abitanti della comunità non avevano mai varcato i confini esterni, Rachel si costringe a calcolare matematicamente ogni caloria ingerita per soffocare la fame e riuscire ad avere l'accettazione apparente di chi orbita intorno alla sua vita. Sceglie l'autolesionismo e rifiuta ogni tipo di interazione perché non vuole far uscire tutto quello che si tiene dentro e che rivela essere tanto, quasi tutto, delle cicatrici che si porta dietro (una famiglia disfunzionale, una vita poco soddisfacente sul lavoro, l'inadeguatezza, la scarsa accettazione di sé, una madre ossessiva, un corpo come mezzo della propria personalità).
Melissa Broder è un’autrice americana di romanzi, racconti, saggi e poesie, selezionate dal Center For Fiction First Novel Prize e dal Women’s Prize For Fiction. Collabora con The New York Times, Elle e The Cut. Vive a Los Angeles.
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