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  • Giusy Laganà per Viaggi Letterari

Sete - di Amélie Nothomb


"Non lo ripeterò mai abbastanza: avere un corpo è quanto di più bello possa mai capitare".

L'ultimo libro di Amélie Nothomb é qualcosa di commovente, sorprendente e al tempo stesso doloroso. E' un libro diverso dal solito, non per la scrittura, ma per l'argomento trattato. L'autrice e grande artista riesce sempre a dare voce a personaggi particolari, come lei, per affrontare e portare sulla pagina un discorso più ampio che va ben oltre la semplice trama. In Sete, siamo dopo il processo e il giudizio di Pilato. Gesù si ritrova a trascorrere la sua ultima notte in cella, prima della crocifissione. Qui, gli tornano in mente le testimonianze dei miracolati, le riflessioni su i suoi compagni di cella e l'amore per Maddalena. Trascorre le sue ultime ore, prima della sua ultima giornata di dolore, afflitto per tutti i ricordi degli ultimi tempi, ricordi umani.


In uno spazio-tempo creato dall'autrice, una delle figure più famose dell'Occidente, ma anche più controversa, racconta di sé alla vigilia della propria morte.

Quello che ne esce non è solo il suo dolore, che ancora una volta viene dimenticato da Gesù stesso, ma un inno alla fragilità umana e dell'umano, alla gioia del corpo, all'abbandono dei sensi, alla paura, alla compassione a alla sofferenza. Per la prima volta sentiamo, attraverso le parole del protagonista, parlare non solo di amore verso una fede, verso il prossimo o verso ciò in cui possiamo credere.

Gesù, prima di ogni cosa, è un giovane uomo che rinuncia all'amore per la donna amata e alle sue abitudini. E' un uomo che non è abituato a fare colazione. E' un uomo che ha amato oziare nel letto con la propria donna amata.

E' uomo che prima di ogni cosa, una volta morto e poi risorto, lascerà il su corpo e il piacere di esso. Lascerà prima di ogni cosa, il suo grande amore, quello fisico, carnale, sentimentale. Oltre ai miracoli, c'è stato il Gesù uomo, fatto di un corpo, di un confine, di una umana materia che lo ha reso felice, anche se per poco.


Amélie Nothomb ci racconta di un uomo, morto a causa di altri uomini, che ha un'anima che urla e che penetra la sua amata che lo vede morente sulla croce. Un uomo diverso da come lo hanno sempre ritratto. Un uomo che ha saputo rinunciare a sé stesso e al suo corpo per la redenzione dell'umanità.

Ancora una volta la nostra amatissima autrice stravolge il quotidiano. Ci rinchiude in una stanza di specchi per farci vedere il mondo secondo un riflesso differente.


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