Ma che storia é questa - di Giovanni Lo Giudice
"Milano non era più quella che lui conosceva: per meglio dire si ritrovò davanti a una Milano d'altri tempi. Un traffico lineare e un viavai di auto d'epoca: le Prinz, le 600, le 500, le 850, le Giulie, le 124, le 128, le Renault 8, le Renault 4, una Simca 1000 e i pullman marroni"
Dopo la pubblicazione di tre raccolte di poesie: Qualcuno che crede ancora (2004), Cent'anni e un minuto (2009), La luna e i lacchè (2014), Giovanni Lo Giudice arriva finalista al concorso internazionale "Autori per l'Europa 2013" con il suo primo romanzo Effetto Jeremy . Quest'anno trionfa con "Ma che storia é questa" con Europa Edizioni. Un viaggio nell'Italia del 1970, le canzoni di Battisti in testa alle classifiche e la semifinale Italia Germania, daranno un senso alle pagine da lui scritte in una disputa agguerrita tra due fisici accademici. La realtà come dice Amilcare Gregoretti, il protagonista, non é esattamente come la percepiamo con i nostri cinque sensi. Il tempo non é cosi lineare come ce lo fanno credere... E allora? Basterà una porta della toilette misteriosa dell'autogrill a tele-trasportare il nostro scienziato nel passato per cambiare le carte in tavola per confutare una teoria prima lasciata solo alle diatribe dei professoroni, specialmente di un certo professor Lazzari.
Qui, nella Milano del 1970, il nostro paese si tingerà di vintage, assumerà colori che per noi giovani sono solo parte dei racconti dei nostri genitori, ma per chi ha vissuto quel periodo sono sicura che vorrebbe tornare indietro. Una sfida al sapore di promessa, un incontro per discutere di mondi paralleli e coscienze multidimensionali, una dissertazione che potrà cambiare il mondo. Tutto questo accompagnato dalle mille avventure che Amilcare Gregoretti vivrà con noi lettori durante il suo viaggio nel passato.
Giovanni Lo Giudice ha una scrittura raffinata e ricca di dettagli. Il suo libro é una fotografia sociologica degli anni Settanta italiani e di quanto le cose oggi siano cambiate. Come dice lui stesso nell'intervista che ci ha rilasciato all'uscita del libro "Perché ho scelto il 1970? Io amo quell’anno. L’anno in qui completavo il mio primo settennato di vita (secondo certi filosofi d’oriente la vita si suddivide in settennati) e raggiungevo il mio primo livello di consapevolezza, di coscienza di esistere. Ricordo tutto di quel 1970. Giorno per giorno. Potrei creare un diario con tutti gli avvenimenti personali e non, con tutti i palinsesti televisivi, i dischi più in auge, i risultati delle partite. E infatti gli eventi si svolgono in concomitanza col famoso Italia-Germania 4-3. Ma tranquilli, non vi tedierò col calcio… anzi…E comunque da allora son cambiate tante cose. Eravamo meno tecnologici, ma sicuramente più umani e più veri. E non è poco." Se volete quindi evadere dalla realtà per intraprendere un viaggio nel passato con il professor Gregoretti, armatevi di libro e di una bella poltrona, il biglietto per partecipare lo avete, basta iniziare!
Per chi volesse potrete leggere l'intervista che l'autore ha rilasciato a Viaggi letterari:
http://www.viaggiletterari.com/single-post/2017/06/04/Ma-che-storia-%C3%A9-questa---Intervista-a-Giovanni-Lo-Giudice-il-suo-nuovo-libro-e-il-valore-della-scrittura
Mentre per ascoltare le sue poesia ecco il link:
http://www.poetipoesia.com/?audiolibro=giovanni-lo-giudice
Buona lettura!