- Giusy & Isabella
"Rehan" - di Mario Sorci

E’ da poco uscito il libro di Mario Sorci, giovane autore italiano, scrittore di un fantasy introspettivo che racchiude il senso della riflessione che più ci accomuna, scegliere il bene o scegliere il male?
Molti credono di essere dalla parte giusta, specie quando si è in guerra, in realtà si tratta di un confine poco delineato che ci porta, spesso o quasi sempre, a non capire quale è il nostro ruolo. Rehan è un fantasy atipico, poiché attraverso questo genere, Mario Sorci ci consente di fermarci un attimo per riflettere. Perché gli uomini si dichiarano guerra in quanto appartenenti a religioni diverse? Non potremmo rispettare tutti il nostro prossimo nelle regole e nella pacifica convivenza? Oggi più che mai l’autore, senza neanche prevederlo, ha scritto un romanzo ambientato nel Medio Evo ma più che mai contemporaneo, dati i recenti eventi che abbiamo vissuto e l’atmosfera che stiamo tuttora vivendo. Ancora una volta è il male a vincere nelle nostre vite, a distruggerne altre, a creare tensione e pressioni. Sono passati secoli dall’epoca in cui è ambientato questo libro, eppure oggi la situazione internazionale non è cambiata, il modo di essere e di saper fare dell’uomo è rimasto immutato, la sua natura è sempre identica e fine a se stessa.
In un contesto conflittuale di questo colore, si inserisce il racconto del protagonista attraverso il suo diario, che racconta il suo essere divenuto schiavo, la sua repulsione alla malvagità della vasta terra di Derian, i suoi ricordi, i suoi amici e i suoi nemici e prova con questo suo strumento a interrogarsi su questi grandi temi che lo tormentano.
Riportiamo un passo tratto dal capitolo “La Fine” che meglio esprime l’introspezione del protagonista dinnanzi alla crudeltà della vita e della morte:
“Nessuno è immune da errori, perfino io che vengo visto come il baluardo del bene, ne ho commessi molti, ma non sarò mai come te che di errori ne hai fatti e di dolori ne hai inflitti più di me, sebbene tu sia la mia nemesi ci assomigliamo molto, almeno per quanto ho potuto conoscere di te. Non desideravo diventare una leggenda né tantomeno un martire, non desideravo sporcare le mie mani con il sangue dei tuoi soldati tantomeno volevo che i miei cari amici morissero a causa tua e del tuo folle Dio, che in preda alla follia della superbia e dell’onnipotenza ha deciso di riempire un granello della sua immortalità con brutalità e sangue. Nel profondo del tuo cuore anche tu volevi amare e volevi essere amato ma non hai seguito la luce e ti sei fatto manipolare da qualcosa che a mio avviso non hai mai compreso fino in fondo. Ti ho visto da vicino e avevi le mie sembianze, eri accanto a me nei monti Esellesi e sebbene dovrei odiarti con tutto il mio cuore e dovrei cancellare la tua immagine dalla mia testa ho deciso di conservare il tuo ric ordo perché, che tu ci creda o no, ho sempre pensato che tutta questa storia sarebbe finita in lieto fine, con me che abbracciavo te, la mia nemesi, davanti agli occhi dei miei amici”.
Abbiamo avuto il piacere di parlare direttamente con Mario Sorci, e credo che non ci sia nulla di più veritiero e sensato se non farvi leggere la sua risposta alla nostra domanda su cosa è in realtà Rehan: “Rehan è un fantasy atipico, poiché la parole chiave del libro è amore, sebbene il protagonista scriva il suo diario che tratta di guerra, in particolar modo di guerra tra religioni. Giuro che il mio non è marketing da quattro soldi, neanche a farlo apposta mi era scaturita l’idea di Rehan anni fa, quando abitavo a Londra e notavo qualcosa di strano tra le persone di diverse etnie o meglio di diverse religioni. Il romanzo ovviamente non mette in ballo nessuna religione reale,s ono solamente frutto della mia immaginazione. Rehan è un diario e riflette la crescita del suo scrittore immaginario ,ergo l'inizio del libro è molto leggero e quasi si respira aria di frivolezze adolescenziali,per poi proseguire con un lenta e netta trasformazione in uomo adulto”.
Mario Sorci ha scritto un libro in cui fondamentale è la crescita interiore del personaggio, potrebbe essere annoverato, per linearità del tema, tra i classici della letteratura tedesca o italiana, in cui lo sfondo è la guerra, ma il motore che guida il filo conduttore è l’amore e la consapevolezza del sé del protagonista. Rehan è un libro fantasy, se vi piace il genere, che vi consigliamo di leggere perché non è il solito paesaggio fatto solo di personaggi inventati, ma è un contesto dove e attraverso l’invenzione si nasconde o si puo' riscoprire sempre la verità. Buona lettura viaggiatori!